I Vichinghi: esperti marinai e abili guerrieri

I Vichinghi furono eccezionali navigatori: nessuno prima di loro aveva attraversato l’oceano Atlantico, neppure gli antichi romani, che di navi se ne intendevano. Gli altri popoli europei impiegheranno cinque secoli per raggiungere lo stesso traguardo.
La nave ritrovata 
La conoscenza storica delle navi vichinghe si basò per secoli solo su racconti tramandati oralmente. Poi, negli anni ’60 dello scorso secolo, ecco una scoperta sorprendente: sepolta sotto il mare presso le coste della Danimarca fu ritrovata pressoché intatta una nave vichinga, risalente all’incirca al 1070. Il ritrovamento permise di studiare questo tipo di imbarcazione, chiamata knarr.


Il drakkar, fulmine dei mari (e dei fiumi)
Nello stesso luogo fu ritrovata un’altra imbarcazione, chiamata drakkar. Si tratta di una nave da guerra, che i Vichinghi utilizzavano per compiere incursioni sulle coste. Stretta, agile e veloce, permetteva di muoversi in modo fulmineo, colpire l’obiettivo e poi fuggire rapidamente verso il mare aperto. La chiglia pressoché piatta le permetteva di avvicinarsi alle coste, fin quasi ad arrivare sulla spiaggia per sbarcare gli uomini armati. Il drakkar poteva anche risalire i fiumi dalla foce verso l’interno. Era lungo circa 30 metri e portava un equipaggio di 25 uomini. Aveva una larga vela di forma quadrata e diversi remi.

Viaggi lunghi e scomodissimi
Le traversate sulle navi vichinghe erano tutt’altro che agevoli. Lo spazio a bordo delle navi era limitato, poiché erano strette. Per di più i soldati imbarcavano i loro ingombranti armamenti: archi, frecce, balestre, spade, corazze, elmi, scudi a forma di mandorla. Lo sbarco sulla terraferma era una vera e propria liberazione. Appena scesi a terra, i Vichinghi costruivano fortificazioni in legno a difesa del loro accampamento.

Saccheggi e assedi
Lo scopo delle spedizioni vichinghe era saccheggiare villaggi e città oppure riscuotere un indennizzo che la gente del posto versava per evitare il saccheggio. Per esempio, nell’anno 885 arrivarono a Parigi risalendo il fiume Senna. Assediarono la città per circa un anno. Per farli andare via, il re dovette donare loro una grande quantità di oro, argento e gioielli.


1 L’elmo a forma di cono. 
2 Lo scudo a forma di mandorla. 
3 Le lunghe lance. 
4 L’ascia da guerra.
Questo particolare dell’arazzo di Bayeux è una fonte interessante per conoscere armi e armature dei Normanni.

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La knarr
Questo disegno fa vedere come era fatta una knarr. Era una nave da carico adatta a lunghi viaggi. Lunga circa 16 metri, poteva portare un equipaggio da 6 a 8 marinai.
Esaminiamola nei dettagli.

Il timone, che serviva per dirigere la nave, era costituito da un grande remo. Esso era inizialmente fissato ai fianchi dell’imbarcazione, esattamente come nelle navi degli antichi romani. Nel XIII secolo fu inventato il timone di poppa, che - come vedi nel disegno - era posizionato nella parte terminale della nave.

La nave era dotata di un unico albero, che poteva essere montato (quando si navigava a vela) e smontato, quando la nave era mossa a forza di remi.

La vela era quadrata, in genere di colore rosso. Era molto grande: ciò permetteva alla knarr di navigare molto velocemente.

La knarr era adoperata per trasportare merci, perciò aveva una stiva molto spaziosa. Poteva contenere anche animali di grandi dimensioni, come bovini e cavalli.

La polena, a forma di drago o di serpente, serviva a spaventare i nemici e a proteggere dai mostri marini.

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