Tra terra e cielo

La religione era un'esperienza fondamentale per gli uomini e le donne del Medioevo. Ogni aspetto della vita quotidiana era infatti dominato da speranze, attese e paure che facevano riferimento alla fede cristiana.

L'aldilà cristiano
Nel Medioevo la Chiesa definì l'idea cristiana dell'aldilà, ossia di ciò che attende l'uomo dopo la morte.
Secondo il cristianesimo, dopo la morte l'anima si separa dal corpo. Purgatorio, Inferno e Paradiso sono le sue tre possibili destinazioni, a seconda dei peccati che sono stati commessi. In Paradiso l'anima è beata per l'eternità; in Inferno è punita eternamente per i suoi peccati.
Solo il Purgatorio non è una sede definitiva. È un luogo di passaggio, dove si sconta una pena temporanea.
Dopo un certo tempo, l'anima sale in Paradiso.

LE ANIME IN PENA

Nel Medioevo si credeva che i morti restassero in comunicazione con i vivi. C'era il timore che le cosiddette «anime in pena» apparissero in mezzo ai vivi. Erano le anime che non avevano del tutto abbandonato il corpo. Spesso si trattava di bambini o di adulti vittime di morte violenta (un incidente o un omicidio). Queste anime non erano morte in pace con Dio: per questo si pensava che vagassero sulla terra, nascondendosi in mezzo ai vivi.
L'incontro tra i vivi e i morti fu un tema ricorrente nell'arte medievale. In genere è rappresentato un santo che mostra ai vivi gli scheletri dei defunti o i corpi in decomposizione nelle bare. Queste opere avevano lo scopo di ricordare che ricchezza, potere e piaceri della vita sono cose passeggere e che la morte può cogliere chiunque in qualsiasi momento.
Qui di fianco ne vedi un esempio (l'eremita Macario mostra ai vivi la condizione dei morti.
Affresco del Sacro Speco di Subiaco, Scala Santa).

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Da una parte i salvati, dall'altra i dannati

Il Giudizio universale è chiamato così perché riguarderà tutti gli uomini.
Essi saranno destinati per l'eternità all'Inferno o al Paradiso.
Il Giudizio universale ha ispirato molte opere d'arte durante il Medioevo e nei secoli successivi. Esaminiamone una.
In alto, al centro, siede Gesù Cristo; accanto a lui la Madonna e alcuni santi.

Nella fascia inferiore, i corpi dei morti escono dalle tombe per sottoporsi al giudizio.

Un angelo e un diavolo pesano su una bilancia i peccati e le opere buone dei defunti. La parte da cui penderà la bilancia deciderà se l'anima è destinata alla salvezza o all'Inferno.

Sulla sinistra i salvati, destinati alla beatitudine eterna. A destra i dannati sono trascinati da un diavolo verso l'Inferno.

Il Giudizio universale
A differenza di altre religioni, il cristianesimo impone la sepoltura dei defunti. Secondo la Chiesa e la mentalità collettiva diffusa nel Medioevo, la sepoltura impediva che il diavolo portasse via con sé il defunto. I cristiani pensavano che, quando sarebbe arrivata la fine del mondo, le anime sarebbero tornate ai loro corpi. I corpi ricongiunti all'anima sarebbero usciti dalle tombe per presentarsi di fronte a Dio per il Giudizio universale.

La grande paura dell'anno Mille
Negli anni che si avvicinavano al Mille alcuni cristiani pensarono che il mondo stesse per finire. Questa paura era confermata da un famoso testo, scritto dall'apostolo Giovanni nel I secolo d.C., dal titolo Apocalisse.
Era un libro difficile da interpretare, ma che ebbe grande successo.
Esso accese le fantasie e i sentimenti dell'uomo medievale.

Che cosa capitò nell'anno Mille?
In realtà non avvenne nulla di quello che si temeva, cioè grandine e fiamme, eruzioni di vulcani e maremoti, caduta di stelle sulla Terra. Tuttavia quella paura indica l'attitudine degli uomini del Medioevo a vedere nei fatti della natura la manifestazione della volontà di Dio.

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