La crescita dei commerci

Nuove monete

Le fiere e i mercati favorirono lo sviluppo economico delle città. Gli scambi commerciali furono inoltre facilitati dalla ripresa della circolazione delle monete. Nel XII secolo Genova e Venezia coniarono una moneta d'argento, detta «grosso», appunto perché più grossa di quelle coniate in precedenza.
Poco più tardi comparvero anche le monete d'oro, tra cui il fiorino di Firenze (1252) e il ducato di Venezia (1284). Il fiorino deriva il suo nome dal giglio, in latino flos, che è anche il simbolo di Firenze. Ducato invece deriva da duca, o doge, il capo supremo della Repubblica di Venezia. Con le monete d'argento e d'oro i mercanti potevano compiere compravendite di merci di grande valore senza dover portare con loro un peso eccessivo di denaro.

Nascono le banche

Durante le fiere furono sperimentate le prime operazioni bancarie. Per acquistare le merci, spesso i mercanti chiedevano denaro in prestito: dopo averle rivendute, saldavano i loro debiti. Coloro che davano denaro in prestito erano proprietari di un «banco». Il nome deriva dalla tavola su cui esercitavano la loro attività i cambiavalute, che mettevano sul banco le monete e i fogli per fare i calcoli. I cambiavalute esercitavano un'attività essenziale per il commercio: infatti i mercanti, che viaggiavano molto, avevano bisogno di cambiare le monete del loro paese o città con quelle del luogo in cui si recavano per comperare la merce.

Le lettere di cambio

Le cose si semplificarono quando fu introdotto il sistema degli accrediti su conti bancari.
Funzionava così. Un mercante di Firenze, per esempio, voleva versare una somma a una persona che risiedeva ad Anversa (beneficiario). Si rivolgeva allora a un banchiere di Firenze e gli versava il denaro. Il banchiere scriveva una lettera di cambio a un banchiere di Anversa: nella lettera gli ordinava di pagare al beneficiario la cifra stabilita.
Nell'eseguire questa operazione il banchiere ci guadagnava, perché chiedeva un interesse sul denaro che spostava. Per i mercanti, tale sistema era più sicuro che non quello di trasportare denaro contante, con il rischio di essere derubati.

Aumentano gli scambi tra Europa e Oriente

Con la ripresa economica si intensificarono gli scambi commerciali a lunga distanza. Prodotti provenienti dalla lontana Cina e dall'India tornarono a circolare in Europa, come avveniva negli ultimi secoli dell'Impero romano.
Erano merci preziose, che solo i clienti più ricchi potevano permettersi: tessuti di alta qualità, oro, argento, spezie.
Gran parte di questi prodotti arrivava nei porti dell'Italia e poi veniva rivenduta in tutta Europa. Le merci viaggiavano a dorso di mulo, con carovane che attraversavano i valichi alpini, oppure lungo i corsi d'acqua su barche e zattere. A loro volta, gli europei cominciarono a esportare in Oriente oggetti di loro produzione, come le armi e i tessuti in lana.

Navigare diventa più facile

Dopo il Mille la navigazione fu perfezionata grazie all'introduzione di alcune innovazioni tecniche che resero i viaggi via mare più rapidi e sicuri.
Alla fine del XII secolo fu perfezionata la velatura delle navi. A una vela quadrata (ideale per sfruttare il vento di poppa, cioè quello che sospinge avanti la nave) fu abbinata la vela triangolare o «latina» (in realtà venuta da Oriente, e più precisamente dall'India). Quest'ultima permetteva di sfruttare anche i venti laterali, rendendo l'imbarcazione più veloce e meglio manovrabile.
Un'altra importante novità riguardò il timone. Fino al XIII secolo, le navi erano governate da due grandi remi laterali. Poi fu introdotto il timone di poppa, situato nella parte posteriore della nave: esso rendeva più facili le manovre.

NUOVI STRUMENTI PER ORIENTARSI IN MARE APERTO

A partire dalla fine del XIII secolo, divenne anche più agevole orientarsi in mare aperto. Ciò fu possibile soprattutto grazie alla bussola.
Si tratta di uno strumento che indica all'incirca il nord, utilizzando un ago calamitato che si muove perché è attratto dal campo magnetico terrestre. Nota in Cina sin dal IV secolo, la bussola fu importata in Europa e perfezionata dagli amalfitani.
Altrettanto utile ai marinai era l'astrolabio, con cui si determinava l'altezza del sole o di una stella sull'orizzonte. Questo strumento dava la possibilità di calcolare la latitudine (distanza dal polo o dall'Equatore) in cui si trovava la nave.

Il Mediterraneo ritrovato

Tra i mari europei il Mediterraneo era quello più frequentato dai mercanti e dai naviganti. Tornò a essere quello che era stato al tempo di Roma: un mare che metteva in raccordo Europa e Oriente e che poteva essere facilmente percorso grazie ai numerosi porti, alla sua estensione abbastanza ridotta e alla relativa tranquillità delle sue acque. Le città marinare italiane, insieme con diversi porti spagnoli e francesi, furono così protagoniste del «Mediterraneo ritrovato». D'altra parte il Medioevo, epoca di grandi viaggi ma di trasporti difficili (con le strade in rovina, le foreste da attraversare, i pericoli in agguato ovunque), trovò nel mare la via di comunicazione più agevole per percorrere lunghe distanze.

Le città marinare italiane

AMALFI
La ripresa dei traffici commerciali nel Mediterraneo si fondò soprattutto sull'attività di alcuni porti italiani. Il primo a raggiungere una grande forza economica fu quello di Amalfi, in Campania, che toccò il massimo sviluppo nell'XI secolo.
Gli amalfitani crearono numerose basi sparse ovunque: in Sicilia, in Puglia, in Africa, a Costantinopoli. In quei porti arrivavano i prodotti orientali e approdavano le navi di Amalfi. Fu la prima città marinara che scrisse le regole del commercio e della navigazione, le famose Tavole Amalfitane (oggi sono nel Museo civico di Amalfi).

PISA
La fortuna di Amalfi diminuì per la concorrenza di città marinare più forti, come Pisa e Genova.
Pisa a quel tempo si affacciava direttamente sul mare, alla foce del fiume Arno. Dal porto pisano salpavano le navi che commerciavano soprattutto con la parte occidentale del Mediterraneo. A partire dalla seconda metà del Duecento, si intensificò la concorrenza con Genova per il controllo delle rotte mediterranee. Nel 1284 la flotta pisana fu pesantemente sconfitta dai genovesi nella battaglia della Meloria (un'isoletta di fronte a Livorno). Da quel momento Pisa si avviò verso la decadenza.


Il porto di Pisa raffigurato su una lapide del XIII secolo, conservata nel Camposanto della città toscana.

GENOVA
Fin dall'XI secolo il porto di Genova era uno dei più attivi del Mediterraneo.
Dopo aver sconfitto Pisa, Genova intensificò la propria attività commerciale. Si impadronì delle basi mercantili pisane e offrì un contributo decisivo alle crociate. Le crociate, di cui parleremo in un successivo capitolo, furono spedizioni di carattere militare e religioso, effettuate tra l'XI e il XIII secolo per la riconquista della Terrasanta.
In seguito alle crociate, i commerci di Genova, che erano dapprima limitati al Mediterraneo occidentale, si allargarono anche al Mediterraneo orientale e le navi genovesi giunsero fino ai porti del mar Nero.
In Oriente, tuttavia, gli interessi genovesi entrarono in concorrenza con quelli di un'altra città marinara italiana, la più potente di tutte: Venezia.

VENEZIA
Già alla fine del X secolo Venezia era una città indipendente. Come Genova, era una repubblica, governata da un magistrato chiamato doge (duca). Affacciandosi sull'Adriatico, Venezia era vicina ai grandi stati d'Oriente. I mercanti veneziani, che si muovevano con una grande flotta, ottennero numerosi privilegi commerciali in Oriente e altri ne conquistarono in seguito alle crociate.
Essi ebbero libero accesso a diversi porti del Mediterraneo orientale, situati negli attuali Turchia, Libano, Israele. In quei luoghi poterono costruire magazzini ed empori e svolgere tranquillamente la loro attività di compravendita.
Da quelle basi partivano spedizioni commerciali anche per i più lontani paesi dell'Asia, come l'India e la Cina. La Serenissima (come veniva chiamata la Repubblica di Venezia) divenne ben presto la principale potenza mercantile del mondo mediterraneo e lo stato più ricco d'Occidente.

StoriaFacile 1
StoriaFacile 1