Comuni contro imperatore

Guelfi e ghibellini

Nei secoli XII-XIII l’impero dovette affrontare molte difficoltà. In Italia alcuni comuni divennero così potenti da imporre il proprio governo non solo sulla città ma anche su ampie aree del contado, cioè della campagna circostante. Una simile situazione preoccupava fortemente sia la nobiltà (che possedeva le terre) sia l’imperatore. In Germania, nella prima metà del XII secolo, le grandi famiglie della nobiltà litigavano fra loro per ottenere la corona imperiale. I principali rivali erano i duchi di Svevia, della famiglia Hohenstaufen, e i duchi di Baviera. I sostenitori degli Svevi presero il nome di ghibellini, da Weiblingen, un castello di proprietà della famiglia. I seguaci dei duchi di Baviera invece si chiamarono guelfi, da Welf, il nome del capostipite della dinastia di Baviera.

Federico I di Svevia

Nel 1152 divenne imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa. Grazie a lui, per un certo periodo in Germania ritornò la pace. Federico intendeva anche rafforzare l’impero in Italia. Aveva però due ostacoli davanti a lui: il papa e i comuni. Il papa temeva che un rafforzamento dell’impero facesse diminuire il suo potere in Italia. I comuni volevano governarsi da soli, come abbiamo visto. In un primo tempo il Barbarossa trovò un accordo con il papa. Ma nel 1158 le cose cambiarono. Federico I convocò una grande riunione a Roncaglia, nei pressi di Piacenza, in cui invitò i rappresentanti della Chiesa, della nobiltà e delle città. Davanti a tutti confermò che all’imperatore spettavano le cosiddette regalìe, cioè diritti regali che i comuni avevano usurpato. Proclamò che soltanto l’imperatore aveva il diritto di costruire mura cittadine, di fare le leggi, di imporre tasse, di coniare le monete, di amministrare la giustizia. Era una vera dichiarazione di guerra ai comuni, che invece pensavano di avere ormai acquisito questi poteri. L’azione di Federico fu diretta soprattutto contro Milano e gli altri comuni maggiori, dei quali voleva annientare la forza militare e politica. Appoggiati dal nuovo papa Alessandro III, Milano e altri comuni decisero di ribellarsi al Barbarossa.

La Lega lombarda

Federico guidò immediatamente il suo esercito contro i comuni italiani. Nel 1162 Milano fu conquistata e incendiata. I milanesi furono costretti a fuggire e a cercare rifugio nei borghi vicini. Non si trattò però di una vittoria definitiva: molte città dell’Italia settentrionale si allearono per resistere all’imperatore. Poco dopo la caduta di Milano, nacque infatti la Lega lombarda (1167), alla quale aderirono i più importanti comuni della Lombardia, del Veneto, del Piemonte e dell’Emilia-Romagna. All’alleanza si unì anche il papa Alessandro III. In uno scontro presso la città di Legnano, le truppe comunali sconfissero l’esercito del Barbarossa. Nel 1183 fu firmata la pace a Costanza, in Svizzera. Federico riconobbe ai comuni i diritti che fino ad allora aveva sempre negato. Per ringraziare Alessandro III dell’appoggio dato alla Lega, fu fondata in Piemonte una nuova città, che in onore del papa prese il nome di Alessandria. La fondazione di Alessandria voleva essere soprattutto un atto di sfida contro Federico I, il quale proclamava di avere egli soltanto, in quanto imperatore, il diritto di fondare nuove città.

La pace

Federico Barbarossa vedeva così fallire il suo sogno di restituire all’impero il controllo su tutta l’Europa e su tutte le autorità: re, papi, signori, città e clero. L’imperatore non uscì comunque umiliato dallo scontro con i comuni. La sua autorità fu riconosciuta, a patto che rispettasse le autonomie delle città. La pace gli consentì di stabilire nuovamente buoni rapporti con il papa. Infine, negli ultimi anni della sua vita, conseguì un notevole successo politico. Riuscì a fare sposare suo figlio Enrico (il futuro Enrico VI) con Costanza di Altavilla. Costanza era l’erede al trono del regno normanno di Sicilia, che dominava allora tutta l’Italia del sud. L’impero germanico si univa così al più importante regno dell’Europa meridionale.

LEGGERE le CARTE

Avversari e alleati dell’imperatore
La carta mostra i principali comuni della Lega lombarda e le più importanti città italiane che, invece, erano alleate dell’imperatore Federico I Barbarossa.

StoriaFacile 1
StoriaFacile 1