Gli Ordini mendicanti
La Regola francescana
Chiara imita Francesco
Anche le donne furono ammesse nella comunità francescana. Nel 1212 Chiara d’Assisi, dopo aver ascoltato una predica di Francesco, entrò nel monastero benedettino di San Paolo. Quindi fondò il secondo ordine francescano, in seguito chiamato Ordine di santa Chiara o delle clarisse. Ai frati minori e alle clarisse si affiancò poi il terzo ordine francescano, formato da laici. Questi condividevano l’ideale francescano di povertà, ma continuavano a vivere nel mondo senza ritirarsi in convento.I domenicani
Quasi contemporaneamente alla predicazione di san Francesco, un frate spagnolo, Domenico di Guzmán, fondò un suo ordine. Domenico era nato nella Castiglia, nel 1170. Da giovane, di passaggio per la Linguadoca, ebbe modo di conoscere l’eresia degli albigesi. Si convinse che la lotta contro di loro non andava condotta solo con le crociate. Occorreva un rinnovamento della Chiesa, che doveva accettare anche alcune scelte fatte dagli eretici. In particolare, Domenico riteneva che il clero dovesse tornare alla povertà e all’impegno nella predicazione. Per dieci anni Domenico fece opera di conversione presso le popolazioni toccate dall’eresia. A Tolosa, città da poco conquistata dai crociati, fondò il suo ordine religioso. Povertà, studio dei testi sacri, evangelizzazione ne erano i princìpi fondamentali. Domenico morì a Bologna nel 1222 e poco dopo fu fatto santo.UN PAPA INATTESO
Le eresie e gli ordini religiosi costituivano motivo di difficoltà per la Chiesa cattolica. Un episodio lo dimostra. Vicino a Sulmona, in Abruzzo, si era ritirato un monaco benedettino. Conduceva vita da eremita lontano da ogni contaminazione con il mondo. Intanto a Roma nel 1292, alla morte del papa Nicolò IV, si erano radunati i cardinali per eleggere il successore. Ma non trovavano un accordo. Per due anni durò questa situazione in cui la Chiesa fu priva del papa. Venuto a conoscenza di ciò, il frate, di nome Celestino, scrisse una lettera ai cardinali in cui li esortava a dare un pastore alla Chiesa, minacciando tremendi castighi divini. I cardinali si persuasero che l’autore della lettera potesse divenire papa. E così fu. Lo andarono a prelevare nella sua grotta e lo portarono a Roma nominandolo papa. Ignaro del mondo e senza esperienza, Celestino si trovò a completo disagio. Così, dopo pochi mesi, decise di lasciare il papato e di ritirarsi nel suo eremo. In quella circostanza ci fu un conflitto all’interno della Chiesa. Alcuni francescani, chiamati i fraticelli, dichiararono che Celestino era stato costretto alle dimissioni da quello che sarebbe stato il suo successore, Bonifacio VIII. Questi, una volta eletto papa nel 1294, cominciò a perseguitare i fraticelli accusandoli di eresia.