L’avanzata dei turchi
La situazione peggiorò nel XIII secolo, quando bande di guerrieri nomadi cominciarono a compiere devastanti scorrerie. Provenivano dall’interno della Turchia (per questo sono conosciuti come turchi) e professavano la religione musulmana. Nulla poterono fare le truppe bizantine per fermare i loro assalti, così all’inizio del Trecento (XIV secolo) tutta l’Asia Minore era perduta, a eccezione di alcune città che ancora resistevano. Il capo dei turchi, di nome Othman, si fece proclamare imperatore e stabilì un dominio assoluto sul territorio, che da lui prese il nome di Impero ottomano. Nel 1453 i turchi assediarono Costantinopoli e la conquistarono . Con la caduta di Costantinopoli finiva l’Impero romano d’Oriente, che era durato oltre mille anni. Secondo alcuni storici, la data del 1453 segna la fine del Medioevo. Invece secondo la tradizione, come ricorderai, la fine del Medioevo è il 1492.
Costantinopoli diventa Istanbul
Maometto II fece trasformare la basilica di Santa Sofia in una moschea e proclamò Allah unico Dio. Tollerò tuttavia che il culto cristiano potesse continuare a svolgersi in alcune chiese non distrutte nel saccheggio. Cambiò quindi il nome di Costantinopoli e la chiamò Istanbul, derivato dall’espressione greca eis ten polin, che significa «verso la città». Era la frase che gli ottomani avevano usato nel mezzo secolo impiegato per conquistarla.
La Polonia e i cavalieri teutonici
Il Regno di Polonia era nato alla metà del X secolo. Protetto in modo particolare dal papa, conservò a lungo la propria indipendenza. Nel Trecento il re Ladislao unì la Polonia alla Lituania e creò uno stato forte. Nel 1410 le armate polacche sconfissero a Tannenberg i cavalieri dell’ordine teutonico, assicurando al paese indipendenza e prosperità. I cavalieri teutonici appartenevano a un ordine monastico cavalleresco istituito al tempo delle crociate. Nel Duecento avevano creato un loro stato in Europa partendo dai territori tedeschi del Baltico e dalla Prussia, la regione a nord-est della Germania. Il loro dominio si estese alla Finlandia e arrivò a minacciare la Russia. L’espansione dei cavalieri teutonici fu fermata dal principe russo Aleksandr Nevskij, che li sconfisse in una grande e spettacolare battaglia su un lago gelato, il lago Peipus. Fu l’inizio della decadenza per lo stato teutonico, che fu sconfitto anche dai polacchi.
I regni scandinavi
Nell’Europa settentrionale nacquero e si rafforzarono grandi monarchie nazionali, tra le quali si impose la Svezia, che si unì alla Danimarca. L’Unione di Kalmar (1397), dal nome della città in cui fu firmata, durò fino al 1448, malgrado i continui contrasti fra danesi e svedesi. Sciolta l’Unione, la Svezia fu dominata da politici e sovrani danesi, finché il re Gustavo I Vasa, eletto nel 1523, portò il paese all’indipendenza. Con lui la Svezia divenne una monarchia ereditaria, il potere dei nobili fu limitato e il clero fu subordinato all’autorità della corona.
L’impero degli zar
Due eventi cambiarono la storia della Russia. Il primo fu il crollo dell’Orda d’Oro, caduta a opera del conquistatore turco Tamerlano, alla fine del Trecento. In tale modo cessò la dipendenza di Mosca dai Mongoli. Il secondo evento fu la fine dell’Impero bizantino, determinata dall’occupazione turca di Costantinopoli (1453). Mosca raccolse l’eredità della fede ortodossa in sostituzione di Bisanzio. I principi di Mosca strinsero alleanza con il capo della Chiesa ortodossa, il metropolita di Mosca. Si costruì allora una piena unione tra Stato e Chiesa, basata sull’assenza di distinzione tra potere temporale e potere spirituale. Nel XV secolo lo zar Ivan III, dopo avere incorporato nel suo dominio alcune importanti città, si fece chiamare «zar di tutte le Russie». Con lui il nuovo stato russo ebbe un grande sviluppo. La Russia si preparava a divenire una delle maggiori potenze europee.