L’impero degli Aztechi

Un impero nel cuore del Messico

A partire dal XII secolo d.C. sull’altopiano del Messico un gruppo di popoli locali, chiamati Aztechi, crearono un loro impero. Sotto la protezione di un dio guerriero (dal nome difficile da pronunciare: Huitzilopochtli), gli Aztechi sottomisero con le armi le popolazioni che vivevano nelle terre circostanti. Sugli isolotti del lago di Texcoco fondarono la loro capitale, chiamata Tenochtitlán (dove oggi si trova la capitale del Messico, Città del Messico). Mentre procedevano nelle conquiste, gli Aztechi realizzarono grandi opere di bonifica e di irrigazione, per proteggere i campi coltivati dalla siccità e dalle inondazioni.

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Tenochtitlán, la capitale costruita sull’acqua

Fondata nel 1325 su una piccola isola al centro del lago Texcoco, Tenochtitlán fu la capitale dell’Impero azteco. La sua struttura era simile a quella di Venezia, poiché la città era attraversata da un gran numero di canali.
1 Al centro della città s’innalzava il tempio Mayor, costruito in cima a una grande piramide a gradoni.
Era formato da due templi gemelli, uno di colore blu, consacrato al dio della Pioggia, e l’altro, di colore rosso, dedicato al dio del Sole. Una doppia ripida scalinata conduceva sulla piattaforma più alta, dove venivano sacrificate le vittime umane agli dèi.
2 I canali dividevano la città in settori (quelli che noi oggi chiamiamo «quartieri»).
3 Le case erano costruite sull’acqua, perciò erano sorrette da palafitte (come a Venezia). I palazzi più ricchi erano dotati di giardini.
4 La popolazione si spostava sull’acqua a bordo di canoe.
5 Le strade erano dritte e larghe. In alcuni punti vi erano ponti mobili, cioè che si potevano alzare e abbassare a seconda delle necessità.
6 Una grande diga proteggeva la città dalle inondazioni.

La società azteca

Presso gli Aztechi il gradino più alto della scala sociale era occupato dal re, seguito dai nobili e dai sacerdoti. Poi venivano i guerrieri, una classe privilegiata che possedeva molte terre e non pagava i tributi. Seguivano i commercianti e gli artigiani; al livello più basso stavano i contadini e gli schiavi.
I giovani venivano educati all’arte militare in apposite scuole, in cui entravano all’età di 15 anni per uscirne a 22. Il loro addestramento prevedeva frequenti digiuni, esercizi fisici e lavori pesanti. Un buon guerriero doveva dimostrare grandi capacità di sacrificio, fedeltà allo stato e devozione verso gli dèi.
I più temibili soldati erano i Guerrieri Aquila e i Guerrieri Giaguaro, che avevano un ruolo predominante nella gerarchia militare. Per diventare Guerrieri Aquila e indossare l’armatura a forma di uccello rapace, si dovevano catturare quattro nemici vivi e donarli in sacrificio agli dèi.

La religione

I primi europei che vennero a contatto con gli Aztechi furono impressionati dall’enorme quantità di dèi che essi adoravano. Secondo alcune fonti, erano oltre 2000! Gli Aztechi veneravano forze della natura come l’acqua, la terra e il fuoco; elementi del paesaggio, come monti e fiumi; fenomeni naturali, come il fulmine e la pioggia, e ancora diversi animali e piante.
Gli Aztechi accompagnavano con riti religiosi ogni momento importante della vita individuale (nascita, matrimonio, morte) e collettiva (semina, raccolto, caccia, guerra, ecc.). I riti consistevano in canti, balli, preghiere e sacrifici di animali e, in qualche caso, anche di uomini.
Gli artigiani aztechi costruivano statuette che rappresentavano le divinità. Queste statuette erano per lo più in legno e in terracotta, ma ne sono state ritrovate anche in pietra e in metallo.

LA DEA MADRE

Questa statua rappresenta la Madre Terra.
Fu scoperta nel 1790. È una statua complessa.
La dea della Madre Terra è priva della testa. Dal collo escono due teste di serpente messe di fronte, come fossero allo specchio, che formano la testa di un nuovo essere.
La dea ha i piedi fatti d’artigli d’aquila.
Le mani sorreggono una testa di serpente. Nel corpo spuntano mani mozzate e spire di serpenti a sonagli.

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