La peste ritorna
Una serie di avvenimenti drammatici contraddistingue la storia dell’Europa tra la fine del Cinquecento (XVI secolo) e la metà del Seicento (XVII secolo). La vita di milioni di persone fu turbata da guerre, rivolte, pestilenze e carestie. Per questo motivo chi visse allora pensò di trovarsi in un «secolo di ferro», cioè in un periodo difficile della storia. La peste ricomparve con violenza in Italia, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania. Le regioni percorse dagli eserciti furono le più colpite. Nel 1630-1631 la peste provocò in Italia la morte di circa un abitante su quattro. In Spagna arrivò più tardi e fu micidiale. La città di Siviglia, la più colpita, perse circa la metà degli abitanti. A Londra nel 1665 la peste causò circa 100 000 morti.
Il grande freddo
A complicare la vita degli europei intervenne un ciclo meteorologico nuovo. È chiamato «piccola era glaciale»: iniziò verso il 1590 e durò fino a metà Ottocento. La temperatura media si abbassò di alcuni gradi. Gli inverni furono rigidi e lunghi, con frequenti e abbondanti nevicate; le estati furono brevi e fresche. Le cause non erano legate all’intervento dell’uomo, a differenza di quanto avviene oggi, ma a un ciclo naturale dipendente dalla diminuzione dell’attività solare. Contò anche il rallentamento della corrente del Golfo, che nasce nel golfo del Messico e si sposta con le sue acque meno fredde attraverso l’oceano Atlantico, fino a toccare le coste del nord Europa. Questa corrente contribuisce a rendere temperato il clima. La piccola era glaciale ebbe effetti negativi sull’ambiente e sull’uomo. Rese meno fertili le campagne coltivate a grano e provocò l’avanzamento dei ghiacciai nelle zone di montagna. D’estate, con lo scioglimento delle nevi, aumentarono le inondazioni in pianura.
Nuovi contrasti religiosi
La fase più critica del XVII secolo si svolse tra il 1618 e il 1648, e il responsabile non fu la natura, ma l’uomo. In quei decenni ci fu un conflitto devastante, chiamato «Guerra dei trent’anni », che iniziò nel Sacro romano impero e si estese a gran parte dell’Europa. All’origine della guerra vi furono motivi religiosi. L’Ungheria e la Boemia erano due regioni governate dalla famiglia degli Asburgo, re dell’Austria e imperatori del Sacro romano impero. In queste due regioni vi erano molti protestanti. Ma gli Asburgo, cattolici intransigenti, consideravano i sudditi di religione protestante come eretici, che dovevano essere obbligati a convertirsi al cattolicesimo oppure essere eliminati.