Il difficile equilibrio tra gli stati europei

Quattro grandi potenze

All’inizio del Settecento erano quattro gli stati protagonisti della politica europea: Francia, Spagna, Inghilterra e Austria (governata dagli Asburgo, che detenevano anche la corona del Sacro romano impero). Erano grandi potenze in quanto capaci di armare eserciti di notevoli dimensioni: potevano reclutare ciascuna più di 200 000 soldati e dotarli di armi moderne . I rapporti tra le quattro potenze erano tutt’altro che tranquilli. I conflitti cominciarono quando il re di Spagna, Carlo II, malato e incapace di governare, morì nell’anno 1700 senza lasciare eredi al trono. In casi come questo si scatenavano conflitti internazionali per stabilire a chi toccasse il titolo di re. Tali conflitti si chiamano guerre di successione, perché devono determinare la successione al trono e l’eventuale spartizione dei domini. La crisi della Spagna innescò la competizione tra diversi pretendenti, decisi a spartirsi quella eredità molto ricca, che comprendeva anche le colonie in America e nelle Filippine. Luigi XIV voleva far diventare re di Spagna il nipote Filippo e unire le due monarchie, la francese e la spagnola. Per contrastarlo, quasi tutti gli stati europei si allearono tra loro.

Le paci

Dopo anni di combattimenti, furono avviate le trattative di pace, concluse dagli accordi firmati a Utrecht, in Olanda, nel 1713, e a Rastadt, in Germania, nel 1714. Il progetto di Luigi XIV fu frenato ma non annullato. Infatti il suo candidato divenne re di Spagna, con il nome di Filippo V, ma a patto di mantenere separato lo stato spagnolo da quello francese. La potenza che ottenne maggiori vantaggi fu l’Inghilterra. Acquisì alcune zone del Mediterraneo, come Gibilterra, che le permise di sorvegliare il passaggio delle navi dall’Atlantico al Mediterraneo.

Un equilibrio per l’Europa

Dopo la Guerra di successione spagnola, gli stati europei cercarono di stabilire tra loro delle relazioni basate sulla cosiddetta «politica dell’equilibrio». Equilibrio significa che nessuno cercava di imporre una superiorità assoluta a danno di altri. Ciononostante una pace duratura non fu garantita. La guerra continuò a riapparire regolarmente; ma perlomeno i sovrani europei tentarono di condurla con prudenza, evitando violenti scontri. Lo scopo era di giungere alle trattative di pace senza essersi fatti troppo male l’uno all’altro. Così avvenne in due successive guerre. L’ultima, per la successione austriaca, fu conclusa con la pace di Aquisgrana del 1748.

Una guerra mondiale

Tra il 1756 e il 1763 si combatté una guerra di dimensioni mondiali. Per la sua durata, fu chiamata Guerra dei sette anni. Il conflitto interessò quattro continenti. Oltre che in Europa, si combatté nelle colonie americane, asiatiche e africane. Per la prima volta stati europei si scontrarono in oceani e continenti extraeuropei, per sottrarsi colonie e far valere i loro interessi commerciali. La Francia perse in India, dove gli inglesi presero il controllo di vaste regioni. Perse in Africa, dove l’Inghilterra occupò il Senegal e il Gambia, sulla costa occidentale, luoghi di partenza di molte navi negriere (che trasportavano schiavi africani in America). Perse anche in America, e dovette cedere il Canada all’Inghilterra.

LEGGERE le CARTE

L’Italia dopo la pace di Aquisgrana
Il 1748 è una data importante per l’Italia, perché iniziò un periodo di pace. Nella penisola, divisa in diversi stati, si consolidò la situazione che vedi rappresentata dalla cartina.

I Regni di Napoli e di Sicilia tornano agli spagnoli.

Gli Asburgo d’Austria governano lo stato di Milano e controllano il Granducato di Toscana.

Il regno governato dai Savoia si ingrandisce: a est il suo confine è al fiume Ticino. Inoltre acquisisce la Sardegna.

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