Equilibrio ed espansione
Durante il Congresso di Vienna, di fondamentale importanza fu considerato il criterio dell’equilibrio. L’obiettivo era evitare l’eccessivo potere di uno stato rispetto a tutti gli altri. La questione principale, e anche la più delicata, riguardava la Francia. Tra i ministri che si erano riuniti a Vienna vi fu accordo sulla necessità di non umiliare la Francia sconfitta. Il territorio francese fu riportato ai confini dell’antico regno, cioè quelli del 1789, prima della rivoluzione. Fu favorito il ritorno sul trono di un discendente dell’antica dinastia borbonica, Luigi XVIII. I Borboni si ripresero anche l’altro grande regno europeo, quello spagnolo, che era stato per più di dieci anni in mano francese. Allo scopo di tenere a freno la Francia furono creati degli «stati cuscinetto», che dovevano formare una barriera attorno alla Francia, una specie di cordone di sicurezza. Questi «stati cuscinetto» erano i Paesi Bassi (uno stato creato con l’unione di Belgio e Olanda), la Confederazione svizzera, la Prussia e il Regno di Sardegna.
I compensi dei vincitori
Le grandi potenze vincitrici di Napoleone ampliarono i loro territori.
• La Prussia si ingrandì notevolmente a oriente, a spese della Polonia, e a sud, a spese di diversi stati tedeschi.
• La Russia, invece, mise le mani sulla Finlandia e sulla Bessarabia, una regione turca situata sul mar Nero. Ottenne inoltre il totale controllo della Polonia che fu consegnata allo zar, cui spettava la nomina del sovrano polacco.
• L’Austria ampliò i suoi possedimenti prendendosi alcuni territori, tra cui la Lombardia e il Veneto in Italia.
• Fu creata la Confederazione germanica, con capitale Francoforte: si trattava di un’alleanza politica tra gli stati tedeschi, presieduta dall’imperatore austriaco Francesco I d’Asburgo. I rappresentanti dei singoli stati tedeschi si riunivano periodicamente nella Dieta di Francoforte, un’assemblea fornita però di scarsi poteri.
• L’Inghilterra allargò ancora di più la sua area di influenza, ottenendo diverse isole nel mar dei Caraibi, nell’oceano Indiano, nell’Atlantico meridionale e nel Mediterraneo. Quest’ultimo, con il controllo di Malta e delle isole del mar Ionio che un tempo appartenevano a Venezia, divenne a tutti gli effetti un mare inglese.