La Chiesa e i suoi poteri
Il disagio dei cattolici
Molti cardinali e vescovi trascuravano però i loro doveri religiosi, e si preoccupavano soltanto di accumulare ricchezze e potere. Alcuni vescovi non erano neppure presenti nelle loro diocesi. Altri «comperavano» la carica di vescovo, versando alla Chiesa di Roma grosse somme di denaro.
I papi, più che di religione, si occupavano di politica e di accrescere il potere e la ricchezza delle loro famiglie.
Anche tra i sacerdoti l'immoralità era diffusa. Parroci ignoranti, incapaci di leggere e scrivere, dediti alla caccia, al bere e al gioco: questa immagine del clero emergeva durante le ispezioni condotte dai vescovi nelle parrocchie.
Nel mondo cattolico cresceva perciò il malcontento verso la Chiesa.
II lusso della corte papale a Roma e la corruzione del clero contrastavano con il messaggio di povertà del Vangelo. Indignati da questa situazione, alcuni cattolici invocavano un cambiamento: papi, cardinali, vescovi, frati e preti dovevano tornare a essere le guide dei fedeli attraverso l'esempio di una vita semplice e autenticamente religiosa.
Germania inquieta
All'inizio del Cinquecento la Germania era il paese dove era maggiore il desiderio di rinnovamento della Chiesa. Il malcontento dei tedeschi crebbe quando papa Leone X (1513-1521) organizzò una vendita di indulgenze allo scopo di procurarsi il denaro per completare i lavori della basilica di San Pietro a Roma. La vendita delle indulgenze fu affidata a un frate domenicano, di nome Tetzel. In cambio del denaro versato dai fedeli in occasione di cerimonie religiose, i preti concedevano le indulgenze. Si trattava di certificati nei quali era scritto che Dio avrebbe ridotto o annullato le pene che le anime dei morti dovevano scontare in Purgatorio. L'iniziativa di Leone X suscitò le proteste di molti tedeschi, che la giudicarono un furto ai danni della Germania. In questo clima di malumore, trovò ascolto la predicazione di un monaco tedesco: Martin Lutero.
Lutero, il riformatore
Martin Lutero nacque nel 1483 in Sassonia, una regione del nord della Germania. Il padre, un semplice minatore, era riuscito a guadagnare abbastanza da consentire al figlio di studiare all'università. Lutero si fece monaco e ottenne un posto di insegnante nell'università di Wittenberg. Nel corso di un viaggio a Roma, rimase turbato dalla corruzione e dal lusso in cui viveva il clero romano. Indignato per questo spettacolo, pensò che il papa e la Chiesa di Roma fossero incapaci di dare una risposta convincente alla domanda cruciale che si pone ogni sincero credente: come si raggiunge la salvezza eterna?
La salvezza per mezzo della fede
La Chiesa sosteneva che, per andare in Paradiso, bisognava seguire tutto ciò che papi, vescovi e preti dicevano. Lutero ribatteva invece che il cristiano poteva salvarsi esclusivamente per mezzo della fede in Dio. Solo la grazia, liberamente concessa da Dio a chi crede in lui, può salvare gli uomini dal peccato, e dunque dall'Inferno.Tra il 1515 e il 1517 Lutero approfondì le sue riflessioni sino a proporre idee che contrastavano totalmente con gli insegnamenti della Chiesa. Egli sostenne che i sacerdoti sono inutili: per comunicare con Dio sono sufficienti la lettura della Bibbia, la meditazione su di essa e la preghiera. Tutte le cerimonie, come le processioni, le messe, i digiuni, i pellegrinaggi (e tanto meno le indulgenze), non servono a conseguire la salvezza eterna.