David Livingstone, esploratore e missionario
Le grandi scoperte di Livingstone
David Livingstone era un missionario scozzese di religione calvinista, trasferitosi da giovane in Africa per fare opera di apostolato, cioè per convertire gli africani. Nel 1852 Livingstone intraprese un viaggio lunghissimo e massacrante nel continente africano, durante il quale esplorò zone dove nessun europeo prima di lui aveva mai messo piede. Fece sensazionali scoperte, come quella delle gigantesche cateratte del fiume Zambesi, che gli africani chiamavano «fumo tonante» e che egli battezzò «cascate Vittoria», in onore della regina d’Inghilterra. Iniziò metodiche osservazioni sul lago Tanganica e compì una spedizione alla ricerca delle sorgenti del Nilo, che tuttavia non riuscì a trovare.
Incontro nel cuore dell’Africa
Nell’ultima delle sue esplorazioni perse i medicinali e i viveri mentre si trovava a oltre tremila chilometri di distanza dal più vicino centro abitato da europei. Inoltre venne abbandonato da alcuni portatori. Si trovò così prigioniero dell’Africa, ma riuscì a sopravvivere. Poiché l’esploratore non dava più notizie di sé, nel 1871, a Londra, fu organizzata una spedizione per rintracciarlo: la capeggiava il giornalista ed esploratore Henry Stanley. Sbarcato in Africa, Stanley intraprese una marcia attraverso paludi e foreste. Nove mesi dopo, il 28 ottobre 1871, finalmente Stanley ebbe la fortuna di incontrare Livingstone in un villaggio nei pressi del lago Tanganica. I due esploratori rimasero insieme per diversi mesi.
L’incontro tra Stanley e Livingstone nel cuore dell’Africa.
L’ultimo viaggio
Livingstone rifiutò di tornare in Inghilterra e, separatosi da Stanley, rimase nelle zone interne dell’Africa per altri due anni. Ma le fatiche, le privazioni, il clima malsano indebolirono il suo fisico. Morì nel 1873, mentre si trovava in un villaggio sperduto. I suoi portatori mummificarono il cadavere e, con un viaggio durato undici mesi, lo trasportarono per circa duemila chilometri fino a Bagamoy, di fronte all’isola di Zanzibar. Prelevato da una nave inglese, il corpo di Livingstone fu trasferito a Londra per essere sepolto nella celebre abbazia di Westminster.
Un europeo dalla parte degli africani
Livingstone incarnò la curiosità scientifica e lo spirito d’avventura del suo tempo. I suoi meriti di esploratore, le scoperte geografiche e la lotta sostenuta contro la schiavitù gli dettero vasta notorietà quando era ancora in vita. Del tutto diversa fu la figura di Henry Stanley, che viaggiava per ambizione personale e con scopi affaristici. Uomo violento, Stanley non esitò a compiere massacri di indigeni. Al contrario di Livingstone, che si spostava con pochi uomini di sua fiducia, Stanley si muoveva alla testa di spedizioni composte anche da settecento uomini, tra portatori e guide.
Le cascate Vittoria.