Il mondo dei contadini
Agli inizi del Novecento, l’Impero russo si estendeva su un vasto territorio (22 milioni di km2, circa 70 volte l’Italia) che abbracciava due continenti, l’Europa e l’Asia; ci vivevano oltre 160 milioni di abitanti (l’Italia ne aveva 42 milioni). Era un paese arretrato: i contadini erano circa 120 milioni. La maggior parte dei contadini russi viveva in capanne di legno, si nutriva poco ed era analfabeta. Per quanto fosse una società arcaica, la Russia dava comunque segnali di cambiamento. C’era stata una crescita industriale nei settori metallurgico e minerario. Erano sorte fabbriche meccaniche nella regione degli Urali e stabilimenti tessili a Mosca e a San Pietroburgo.
Le organizzazioni politiche
La Russia era un impero governato dallo zar, che deteneva un potere assoluto. Il paese non aveva né un Parlamento né una Costituzione. Poiché vi erano industrie in alcune grandi città, in Russia si era formata una classe operaia. Le sue condizioni di vita e di lavoro erano pessime, anche perché non esistevano sindacati e lo sciopero era vietato. Le idee socialiste avevano cominciato a penetrare tra i lavoratori. I socialisti rivoluzionari chiedevano soprattutto riforme nelle campagne, per farle uscire dall’arretratezza in cui si trovavano. Il Partito socialdemocratico nel 1903 si divise in due gruppi: i menscevichi e i bolscevichi. I menscevichi (parola che significa «la minoranza») erano più moderati: volevano una politica di riforme, l’istituzione di un Parlamento e la libertà sindacale. I bolscevichi («la maggioranza ») insistevano invece sulla necessità della rivoluzione: secondo loro, bisognava abbattere con la forza lo zarismo e il capitalismo, creando subito una società socialista, nella quale i contadini non fossero più trattati come servi e gli operai potessero controllare la produzione industriale.Nel 1904 fu fondato il Partito dei cadetti, a cui aderirono intellettuali, professionisti, nobili progressisti che credevano in un sistema liberale di tipo inglese. Non volevano la fine della monarchia, ma chiedevano un Parlamento con il potere di fare le leggi.