I socialisti si dividono
Il partito dei cattolici
Nel 1919 nacque un altro nuovo partito: il Partito popolare italiano. Si ispirava al cattolicesimo e fu fondato da un sacerdote, don Luigi Sturzo, con l’approvazione del papa. I popolari di don Sturzo seguivano le dottrine sociali della Chiesa, e quindi non erano conservatori, ma neppure socialisti. Rappresentavano un’autentica novità, in quanto per la prima volta nella storia italiana c’era un partito dei cattolici, che poteva contare sull’appoggio organizzativo della Chiesa (parrocchie, istituti religiosi, associazioni caritative).GRAMSCI E STURZO, UNITI DALL’ANTIFASCISMO
Antonio Gramsci è stato un politico, filosofo e giornalista. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito comunista d’Italia e nel 1926 venne incarcerato dal regime fascista, che lo condannò a vent’anni di carcere. Fu liberato nel 1937 perché malato e morì poco dopo. In carcere Gramsci continuò a studiare e a scrivere. I suoi testi furono pubblicati nel 1947 con il titolo Quaderni del carcere ed ebbero grande influenza sul pensiero e sulla cultura italiana. Luigi Sturzo, sacerdote, originario della Sicilia, fu segretario di un’importante associazione chiamata Azione Cattolica. Fondò il Partito popolare, che si divise di fronte al fascismo: alcuni esponenti del Partito popolare appoggiarono il fascismo, altri no. Don Sturzo fu tra quelli che contrastarono il regime. Per questo motivo scelse volontariamente di andare in esilio, da cui fece ritorno nel 1946, contribuendo a fondare il nuovo partito dei cattolici, chiamato Democrazia Cristiana.