Palestinesi e arabi contro Israele
Al nuovo stato di Israele si opposero i palestinesi e i paesi arabi confinanti. Le tensioni sfociarono in diversi conflitti tra Israele, sostenuto dagli Stati Uniti, ed Egitto, Siria, Giordania. Le vittorie degli israeliani portarono all’ingrandimento dei confini e all’acquisizione della parte orientale di Gerusalemme (che era stata invece assegnata ai palestinesi). Le guerre arabo- isareliane finirono con l’aumentare il numero dei profughi palestinesi costretti a lasciare le loro terre. Inoltre scatenarono tensioni tra i governanti ebraici e la popolazione araba dei territori occupati da Israele.
Una situazione complicata
La questione era molto difficile da risolvere. Si trattava di conciliare opposte esigenze: da un lato il bisogno di confini sicuri per Israele, così da metterlo al riparo da interventi militari degli stati arabi; dall’altro la necessità di dare uno stato al popolo palestinese. I palestinesi crearono l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), guidata per molto tempo da Yasser Arafat. Nel 1993 la pace sembrava a portata di mano, dopo un accordo raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti. Ma, negli anni successivi, gruppi di estremisti palestinesi sabotarono gli accordi. Ripartirono violente proteste e attentati, a cui Israele rispose con rappresaglie militari.
L’Iran diventa una repubblica islamica
Un altro «punto caldo» del Medio Oriente fu l’Iran. Il paese, ricco di petrolio, fu governato sino al 1979 dallo scià (imperatore) Reza Pahlavi, alleato delle potenze occidentali. In quell’anno le sollevazioni popolari contro la monarchia, accusata di corruzione, sfociarono in una rivoluzione di carattere religioso capeggiata dall’ayatollah (capo religioso dell’islam sciita) Khomeini. Dopo la fuga dello scià, Khomeini instaurò una repubblica islamica, che si contrappose al mondo occidentale in nome dell’affermazione delle tradizioni musulmane. Khomeini si fece assegnare poteri assoluti ed eliminò tutti gli oppositori. Il fanatismo religioso e il controllo delle risorse petrolifere furono le cause di una lunga guerra tra l’Iran e il vicino Iraq, durata dal 1980 al 1990.
GLI SCIITI
Nel mondo islamico la maggioranza dei fedeli è rappresentata dai sunniti. Alcune minoranze sono denominate sciiti: il nome deriva dall’arabo shi’at ‘Ali, che significa «la fazione di Ali». Ali era cugino e genero di Maometto. Secondo gli sciiti, prima di morire Maometto aveva designato come suo successore Ali, in quanto apparteneva alla sua stessa famiglia. Per i sunniti, invece, i successori di Maometto potevano appartenere a famiglie diverse. Questa divisione del mondo islamico è rimasta nei secoli, fino a oggi. Per gli sciiti ha un ruolo importante l’imam, colui che interpreta il Corano e la sua tradizione (la sunna).