Cittadini europei
La cittadinanza europea
Oggi i cittadini italiani, come quelli degli altri paesi della UE, hanno una doppia cittadinanza, quella del loro stato e quella europea. La cittadinanza europea si articola in quattro diritti:
1. libera circolazione e libero soggiorno sul territorio di qualsiasi stato membro;
2. diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e alle elezioni del Parlamento europeo nello stato di residenza;
3. diritto alla tutela diplomatica di qualsiasi stato membro, quando un cittadino europeo si trova sul territorio di un paese che non fa parte dell’Unione Europea;
4. diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo. La petizione è una richiesta formulata da un gruppo di persone a un’autorità pubblica.
Meno controlli, più diritti
Essere cittadino europeo significa anche avere maggiori opportunità di lavoro e poter viaggiare più facilmente all’interno dei paesi UE. L’Unione Europea ha infatti abolito i controlli alle frontiere per i cittadini dei paesi membri e favorisce lo scambio di lavoratori. Inoltre, all’interno della UE, è stato stabilito l’utilizzo di formati unici per passaporto, carta di identità e permesso di soggiorno. Ciò significa che questi documenti sono uguali e validi in tutti i paesi della UE. Altre iniziative, infine, riguardano la protezione dei diritti dei consumatori.
AIUTI UE A PAESI IN DIFFICOLTÀ (in milioni di euro, anno 2009) |
Africa |
1975 |
Caraibi |
107 |
Pacifico |
60 |
Asia |
336 |
Bacino mediterraneo |
1142 |
Europa centrale orientale |
1193 |
Nuovi stati indipendenti e Mongolia |
450 |
Altri aiuti |
2017
|
La ricerca
L’UE ha curato la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (European Research Area). I programmi di ricerca finanziati dalla UE possono essere realizzati presso sedi europee di ricerca (in Italia è il centro di Ispra) oppure presso le università. La UE partecipa al CERN (Consiglio europeo per la ricerca nucleare), il prestigioso ente internazionale con sede a Ginevra che svolge ricerche nel campo della fisica nucleare. L’investimento scientifico e tecnologico si realizza anche nell’ESA, l’ente europeo per l’attività spaziale.
L’istruzione
L’Italia ospita dal 1976 l’Istituto universitario europeo, con sede a Firenze, che opera nel settore delle scienze umane e sociali. Nel 1987 è nato il programma Erasmus, che ha permesso a migliaia di giovani di effettuare soggiorni di studio all’estero. Il progetto, infatti, finanzia soggiorni di studio in università straniere. Un altro progetto, definito «Gioventù», è rivolto ai giovani tra i 15 e i 25 anni: dà sostegno finanziario nel campo del volontariato, aiutando a organizzare scambi internazionali e iniziative locali.
La solidarietà con gli altri paesi
Gli stati dell’Unione Europea partecipano al bilancio europeo con un versamento pari all’1% delle loro entrate. In cambio, possono usufruire di investimenti operati dall’UE. In particolare, possono chiedere finanziamenti per le politiche di solidarietà, che servono a portare in equilibrio le disparità di ricchezza e produttive. Una gran parte di questi fondi va a vantaggio dell’agricoltura. Milioni di agricoltori europei utilizzano questi fondi per migliorare la produzione o per far fronte a difficoltà di mercato. Altri soldi sono indirizzati alle politiche di innovazione, che affrontano problemi delicati, come l’energia, l’ambiente, la salute. Una quota dei fondi dell’UE è distribuita a favore di paesi poveri al di fuori dell’Europa, in particolare in Africa.