La grande emigrazione
L’inserimento dei nuovi immigrati
Dopo essere sbarcati in America, gli emigranti dovevano superare ostacoli di ogni genere: dal capire la lingua al trovare alloggio e lavoro. La maggior parte di loro non aveva alcuna preparazione culturale e tecnica: per questo motivo finiva per praticare lavori umili e mal retribuiti. Anche l’inserimento nella società americana non fu facile. Infatti la maggioranza degli statunitensi, di origine inglese e di religione protestante, guardò con diffidenza gli immigrati cattolici (polacchi, irlandesi, italiani).Continua l’espansione a ovest
Gli immigrati si diressero principalmente nelle città della costa atlantica. New York passò dai 60 000 abitanti di inizio Ottocento ai 3 500 000 del 1900. Dopo Londra, era la seconda città del mondo. Fenomeni analoghi si verificarono a Chicago (oltre 1 500 000 abitanti) e più tardi a Los Angeles, sulla costa del Pacifico. Una quota di immigrati invece si diresse a ovest. Con l’arrivo di milioni di nuovi coloni, il West fu definitivamente occupato dai bianchi e gli indiani vennero sterminati o chiusi nelle riserve.Una nuova potenza economica
Gli Stati Uniti furono all’avanguardia nella tecnologia della seconda metà dell’Ottocento. Si diffuse l’utilizzo dell’elettricità, sia per uso domestico che industriale: alla fine del secolo, gli Stati Uniti avevano elettrificato quasi tutta la rete ferroviaria, le grandi città e le fabbriche. Anche il telefono ebbe una diffusione fulminea. Il motore a scoppio, inventato alla fine del secolo, confermò il primato statunitense: fu l’americano Henry Ford a realizzare una delle prime automobili e a costruire successivamente un impero industriale. Gli Stati Uniti balzarono ai primi posti dell’economia mondiale, a fianco della Gran Bretagna e della Germania.PERCHÉ SI EMIGRAVA?
Nel XIX secolo gli spostamenti transcontinentali (cioè da un continente a un altro) aumentarono per effetto di molteplici fattori. Innanzi tutto la forte crescita della popolazione, più accentuata in Europa, non fu accompagnata da una uguale crescita dei posti di lavoro. Inoltre alcuni stati europei furono colpiti da crisi agricole e industriali, che diminuirono le possibilità di trovare lavoro e fecero alzare i prezzi degli alimenti. Così molti europei dovettero cercare lontano da casa il lavoro che il loro paese non offriva. Infine l’accelerazione dei trasporti, con le invenzioni del treno e delle navi a vapore, ridusse tempi e costi dei viaggi.