Chiese pubbliche e private
Le chiese sono luoghi di culto dove i cristiani assistono alla messa, ricevono i sacramenti, venerano i santi e pregano Dio. Nel Medioevo le chiese sorsero numerose in tanti luoghi. Nei villaggi la chiesa era il punto di raccolta della comunità dei fedeli. Nei monasteri testimoniava la missione religiosa dell’ordine. Ma anche nei palazzi privati dei signori potevano esserci chiese o semplici cappelle per la celebrazione della messa.
La cattedrale, un’opera di tutta la comunità
Alla costruzione delle chiese (e, in particolare, delle cattedrali, le chiese più importanti, dove risiedeva il vescovo) partecipava tutta la comunità dei fedeli. Le opere richiedevano moltissimo denaro. Allora si faceva appello alle offerte dei cristiani e i vescovi stessi prelevavano denari dalle loro ricchezze personali. I re concedevano altre somme, spesso prelevate con le tasse. Le funzioni religiose portavano altri soldi: per esempio, entrò in uso fare dire una messa, a pagamento, per le anime dei morti, oppure chiedere una donazione durante le cerimonie più importanti, come quelle di Pasqua e Natale. Succedeva anche che gli stessi re e i signori feudali, per espiare i loro peccati, partecipassero personalmente ai lavori, portando carichi di vino e sacchi di grano per i muratori, insieme con pietre, legna e tutto ciò che era necessario alla costruzione. Leggi questo breve documento, con cui un abate ringrazia un fedele che ha donato alla chiesa una vetrata: «Finora le finestre delle nostre chiese erano chiuse con vecchie tele; grazie a te, per la prima volta, il sole dalla chioma dorata risplende sul pavimento della nostra chiesa attraversando i vetri di diversi colori. Una gioia inesauribile riempie il cuore di coloro che possono ammirare quest’opera eccezionale».
La basilica di San Nicola a Bari, edificata nell’XI-XII secolo.
Le chiese romaniche
Per due secoli, a partire dall’anno Mille, le chiese furono costruite secondo lo stile chiamato romanico, perché ricordava le basiliche dell’antica Roma. L’arte romanica fu un’arte semplice, di campagna. Le chiese erano coperte da una volta con archi sorretti da colonne. La facciata, in genere, era liscia, semplice, con la forma detta «a capanna». L’ambiente interno era scarsamente illuminato. Secondo le regole dei cistercensi, era proibito decorare le finestre con vetri colorati e abbellire le pareti con pitture, sculture e oggetti di culto. Gli unici arredi permessi erano crocefissi in legno, candelieri e incensieri in ferro. I vestiti che indossava il sacerdote per la messa (chiamati paramenti) erano di semplice lino o fustagno. Solo per i calici era contemplata l’eventualità che potessero essere in argento. La chiesa romanica era perciò un ambiente fatto per il raccoglimento, la preghiera, il colloquio del fedele con Dio.