Oriente fantastico
Agli europei l’estremo Oriente appariva come un mondo popolato di esseri mostruosi: pigmei e giganti, uomini con un solo occhio, con la coda o dediti al cannibalismo, draghi. L’Oriente era anche il luogo fantastico in cui la ricchezza scorreva a fiumi: illusione, questa, facile da coltivare nell’Europa medievale, dove la maggior parte della popolazione era poverissima. E, d’altra parte, i prodotti dell’Oriente che giungevano sulle mense e nelle case dei ricchi europei - le spezie, le perle, le sete, i legni pregiati - sembravano le testimonianze reali di un mondo dell’abbondanza. Molte mappe disegnate nel Medioevo indicavano i luoghi della felicità ponendoli nell’India o al di là dell’India. Il principale di questi luoghi immaginari, ma creduti veri, era il Paradiso terrestre che la credenza più diffusa situava in Oriente.
Oriente terrificante
Fino al XIII secolo, l’Europa aveva guardato all’Oriente con gli occhi della fantasia, continuando a scambiare per realtà concrete quelle immagini che invece appartenevano al regno dell’immaginazione. Ma, quasi di colpo, una terrificante realtà prese il posto della fantasia. La minaccia dell’aggressione dei Mongoli scatenò orrore e paura. Le notizie dei massacri compiuti dai Mongoli ai danni dei cristiani dell’Europa centrale arrivarono rapidamente in Occidente. Un’armata mongola tentò di invadere l’Europa nel 1241, devastando Polonia e Ungheria prima di ritornare indietro. Per alcuni decenni, il terrore trasformò la percezione dell’Oriente, luogo non più dell’abbondanza, ma della più mostruosa ferocia.I Mongoli torturano e uccidono i prigionieri (miniatura del XIII secolo).