Da Venezia a Pechino

Oriente fantastico

Agli europei l’estremo Oriente appariva come un mondo popolato di esseri mostruosi: pigmei e giganti, uomini con un solo occhio, con la coda o dediti al cannibalismo, draghi. L’Oriente era anche il luogo fantastico in cui la ricchezza scorreva a fiumi: illusione, questa, facile da coltivare nell’Europa medievale, dove la maggior parte della popolazione era poverissima. E, d’altra parte, i prodotti dell’Oriente che giungevano sulle mense e nelle case dei ricchi europei - le spezie, le perle, le sete, i legni pregiati - sembravano le testimonianze reali di un mondo dell’abbondanza. Molte mappe disegnate nel Medioevo indicavano i luoghi della felicità ponendoli nell’India o al di là dell’India. Il principale di questi luoghi immaginari, ma creduti veri, era il Paradiso terrestre che la credenza più diffusa situava in Oriente.

Oriente terrificante

Fino al XIII secolo, l’Europa aveva guardato all’Oriente con gli occhi della fantasia, continuando a scambiare per realtà concrete quelle immagini che invece appartenevano al regno dell’immaginazione. Ma, quasi di colpo, una terrificante realtà prese il posto della fantasia. La minaccia dell’aggressione dei Mongoli scatenò orrore e paura. Le notizie dei massacri compiuti dai Mongoli ai danni dei cristiani dell’Europa centrale arrivarono rapidamente in Occidente. Un’armata mongola tentò di invadere l’Europa nel 1241, devastando Polonia e Ungheria prima di ritornare indietro. Per alcuni decenni, il terrore trasformò la percezione dell’Oriente, luogo non più dell’abbondanza, ma della più mostruosa ferocia.


I Mongoli torturano e uccidono i prigionieri (miniatura del XIII secolo).

I Polo in Cina

Nonostante i pericoli, alcuni intraprendenti mercanti si avventurarono in Asia: tra questi c’era il veneziano Marco Polo, che partì nel 1271 insieme con il padre Niccolò e lo zio Matteo. Marco aveva diciassette anni. I tre veneziani attraversarono l’Armenia, la Mesopotamia, la Persia e l’Asia centrale. Passarono per luoghi su cui nessun altro europeo avrebbe messo piede fino alla seconda metà dell’Ottocento. Nel maggio del 1275 fecero ingresso alla corte di Kublai Khan: il viaggio era durato tre anni e mezzo. Rimasero affascinati dalla città dove risiedeva la corte, Cambalic (Pechino): una città dalle mura concentriche e dal tracciato geometrico, con palazzi che si elevavano sopra terrazze di marmo, negozi ovunque e sobborghi pieni di alberghi, riservati alle carovane occidentali. Il Gran Khan ricevette i veneziani con tutti gli onori e prese a ben volere il giovane Marco, al quale affidò delicati incarichi. Marco rimase in Cina ben vent’anni prima di tornare a Venezia, nel 1295.

Il Milione

Una volta rientrato a Venezia, Marco Polo fu arruolato nella flotta della sua città a combattere contro Genova. Nel corso di una battaglia fu fatto prigioniero. E in prigione dettò i ricordi della sua straordinaria avventura al compagno di cella, di nome Rustichello da Pisa. Fu così scritto uno dei libri più famosi e più letti al mondo, da allora ai nostri giorni: Il Milione. Quel libro svelava l’esistenza di un intero continente e delle sue favolose ricchezze. Per questo suscitò l’interesse dei lettori e stimolò in mercanti, sovrani e missionari il desiderio di conoscere i luoghi descritti. Ma fu anche letto come un avvincente racconto di avventure. Marco Polo non vide personalmente tutti i luoghi descritti nel Milione: per completare la sua narrazione, si servì delle notizie fornitegli dal padre e dallo zio, dalle popolazioni incontrate durante il viaggio e dalle leggende.


In questa miniatura si vedono i ministri del Gran Khan (seduto in trono) che scambiano carta moneta con monete di metallo. La carta moneta fu un’invenzione dei Cinesi, che arriverà in Europa alcuni secoli più tardi.

Il fantastico Oriente

Il fascino dei mostri
Nel Medioevo gli artisti spesso rappresentavano animali e cose irreali e fantastiche. Creature deformi ed esseri favolosi si trovano nelle sculture che adornano le facciate delle chiese, i capitelli e i margini dei codici manoscritti. La fantasia degli europei medievali era particolarmente sollecitata dai racconti dei viaggiatori che erano stati in Oriente. Si immaginava che quei luoghi lontani, e sconosciuti a quasi tutti gli europei, fossero popolati da animali straordinari e da esseri umani dalle forme più strane. Ti presentiamo una piccola rassegna di queste creature fantastiche. Ma attenzione: sono «fantastiche » per noi. Invece, per gli uomini del Medioevo, non erano affatto frutto di fantasia, perché credevano che quelle strane creature esistessero veramente. Nell’immagine 1 , per esempio, vedi alcuni animali molto curiosi: in alto a destra, dalla boscaglia fa capolino un unicorno, animale fantastico con un unico, lunghissimo corno in mezzo alla fronte; in basso ci sono due elefanti, riconoscibili dalle caratteristiche zanne e dalla proboscide, ma raffigurati più bassi e allungati di quelli che conosciamo noi.

Gli sciapodi 2
Hanno un enorme piede col quale si fanno ombra mettendosi a terra con una gamba in aria, in una posizione yoga.

I blemmi 3
Non hanno testa e, al posto del collo, hanno i capelli.
Bocca, naso e occhi sono al centro del petto.

I panotii 4
La loro caratteristica sono le orecchie gigantesche, con le quali avvolgono buona parte del corpo.

I cinocefali 5
Sono uomini con la testa di cane. Come vedi nell’immagine, indossano vestiti e svolgono le normali attività umane (in questo caso il commercio delle spezie).

StoriaFacile 1
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