Gli arabi in Europa

La conquista della Sicilia
Originariamente gli arabi non erano abili navigatori.
Anche in questo campo, però, seppero imparare presto e bene dai popoli che avevano conquistato. In particolare, appresero le tecniche di navigazione dai siriani e dagli egiziani. Costruirono così grandi flotte, attrezzate per la guerra. Il loro obiettivo era il dominio sul mare Mediterraneo.
A questo scopo attaccarono e sconfissero la flotta bizantina. Quindi si diressero verso la Sicilia, dove sbarcarono nell'827.
Qualche anno dopo occuparono Palermo, che divenne la capitale dell'isola. La Sicilia però oppose una tenace resistenza, tanto che gli arabi impiegarono circa 70 anni per conquistarla tutta. Le città di Messina e Siracusa furono prese dopo lunghi assedi.

La splendida Sicilia araba
In Sicilia gli arabi innalzarono moschee e costruirono case e palazzi, modificando profondamente l'aspetto di molte città. Alcuni nomi di città siciliane derivano dall'arabo: Caltanissetta, Caltagirone, Calatafimi, Caltabellotta e altre città derivano il loro nome da Kalat, che in arabo significa «castello». Marsala deriva da Marsa, cioè «porto»; Mongibello e Gibellina moda Gebel, ossia «monte».
Gli arabi resero ricca l'agricoltura dell'isola. Introdussero le coltivazioni di arance (tuttora una delle ricchezze della Sicilia), la canna da zucchero, la palma da dattero e il cotone. Costruirono impianti di irrigazione e divisero le grandi estensioni di terreno in tante piccole proprietà. Palermo, sede dell'emiro che abitava nel palazzo della Kalsa, circondato da un fasto orientale, divenne una vera capitale e una delle città più belle d'Europa.

Gli arabi in Spagna
La conquista più durevole degli arabi in Europa fu quella della Spagna, iniziata nel 711 e proseguita con rapidità. L'esercito dei Visigoti, che governavano la Spagna, si sgretolò. Gli schiavi si ribellarono e passarono dalla parte dei musulmani.
Molti spagnoli si convertirono all'islàm. Gli schiavi ottennero condizioni di vita migliori e gli ebrei ebbero la libertà.
In Spagna si stabilì la dinastia degli Omayyadi, con capitale Cordova. Sarebbe durata fino al 1031.

Il califfato di Cordova
Il califfato di Cordova si trovava in Andalusia, una regione della Spagna meridionale.
Vi abitavano musulmani ed ebrei, che vivevano in armonia tra loro. Erano anche presenti i mozarabi: così erano chiamati i cristiani che vivevano nella Spagna conquistata dai musulmani (la parola vuole semplicemente dire «arabizzato»).
Cordova fu arricchita di magnifici edifici pubblici e religiosi.
Nel X secolo aveva circa mezzo milione di abitanti ed era la più fiorente città europea. Nelle sue scuole s'insegnavano non solo teologia e diritto, ma anche filosofia, matematica, astronomia, fisica, medicina. A Cordova studiavano allievi provenienti da molte parti d'Europa e d'Asia.

I musulmani... OGGI

I musulmani costituiscono oggi la più numerosa comunità religiosa al mondo, con circa un miliardo e duecento milioni di fedeli. La presenza più consistente si trova nel continente asiatico, soprattutto in Pakistan, Bangladesh, India, Turchia, Iran, Iraq. Nell'Africa i gruppi più numerosi sono in Egitto, Nigeria, Marocco, Sudan ed Etiopia. Tra i musulmani residenti in Europa sono molti quelli emigrati di recente e quelli che ci vivono da secoli.

LA DIFFUSIONE DELL'ISLÀM
2-3 milioni
gli arabi nel VI secolo.
1 miliardo e 200 milioni
circa le persone che oggi, nel mondo, professano la religione islamica. 
Mezquita di Cordova.

StoriaFacile 1
StoriaFacile 1