La cultura
Gli arabi raggiunsero alti livelli anche nella cultura, in particolare nel campo scientifico e tecnico. Inventarono l'algebra, senza la quale non sarebbe stato possibile il perfezionamento del calcolo matematico. Inoltre introdussero in Europa, e in tutte le terre in cui dominavano, i numeri indiani.
Sono i numeri che ancora oggi noi usiamo e che chiamiamo, appunto, arabi.
Ai numeri indiani aggiunsero una cifra: lo zero. Come puoi capire, si trattò di un'invenzione davvero geniale!
Gli arabi inventarono anche strumenti raffinati per la navigazione, come l'astrolabio, che serve per misurare l'altezza di una stella rispetto all'orizzonte.
Era usato dai marinai per determinare la posizione della nave e quindi per orientarsi nella navigazione in mare aperto.
Grandi progressi in medicina
Gli arabi svilupparono inoltre la medicina e la chirurgia. Furono loro a praticare per la prima volta il parto cesareo. Il primo ospedale fu costruito a Damasco nel 707 per i lebbrosi, che venivano ricoverati a spese del califfo. In pochi anni tutte le principali città musulmane ebbero un ospedale. Il medico Al-Razi, vissuto nel X secolo, fondò l'ostetricia e fornì la prima descrizione scientifica del vaiolo e del morbillo. Il medico Avicenna compose trattati su cui studieranno per oltre settecento anni gli studenti di medicina di tutte le università europee. Avicenna trasmise all'Europa l'idea che il medico deve prima preservare la salute anziché curare la malattia.
I musulmani furono anche i primi a costruire ospedali psichiatrici. Conoscevano inoltre una forma di anestesia (intervento farmaceutico per ridurre il dolore soprattutto nel corso di operazioni chirurgiche) mediante sostanze stupefacenti, tra cui erbe particolari, che inducevano sonnolenza nel paziente.
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L'invenzione dello zero
Questo è il più antico documento in cui compaiono le cifre arabe: risale al X secolo. Le cifre sono in fondo al manoscritto, scritte da destra a sinistra in ordine crescente. Oltre ai numeri da 1 a 9, gli arabi introdussero in Europa anche lo zero (sconosciuto ai romani), che all'inizio era indicato con un punto e in seguito prese la forma del nostro 0.