NASCE IL SACRO ORMANO IMPERO

Nasce il Sacro romano impero

In quella notte solenne, nella basilica di San Pietro a Roma, Leone III mentre posava sul capo di Carlo la corona recitò la formula: «A Carlo, piissimo Augusto, incoronato da Dio, grande e pacifico imperatore dei romani». Da quel momento il re dei Franchi divenne imperatore dei romani. Si trattava di un titolo che non era più stato attribuito a nessun sovrano dopo la fine dell’Impero romano d’Occidente. L’imperatore bizantino Niceforo protestò con il papa perché, secondo lui, Carlo era un barbaro. Come tale, non aveva diritto di essere considerato il successore degli imperatori romani. La protesta sfociò in una guerra che si concluse nell’812. I bizantini dovettero però accettare la nuova realtà: in Occidente si era formato un impero cristiano, chiamato Sacro romano impero, con pari dignità dell’Impero romano d’Oriente.

Il governo dell’impero

L’impero di Carlo Magno, in realtà, non aveva molto in comune con quello dell’antica Roma, perché non era altrettanto unito. L’imperatore, infatti, concesse larga autonomia alle regioni in cui era diviso il suo dominio. Carlo divise l’impero in circa 700 parti, chiamate contee o marche, e governate ciascuna da un conte o da un marchese. Conti e marchesi nel loro territorio amministravano la giustizia, raccoglievano le tasse, convocavano ogni anno gli uomini liberi (non schiavi) nelle assemblee militari. Questi dovevano essere pronti a combattere in difesa delle loro terre. Per assicurarsi che conti e marchesi governassero bene e applicassero le leggi dell’imperatore, Carlo Magno si serviva di un gruppo di ispettori, i cosiddetti missi dominici («inviati del signore»). Essi si spostavano da una parte all’altra dell’impero, per controllare che tutti rispettassero le leggi di Carlo.

Una moneta unica per l’Europa

I fattori che davano unità all’impero erano la lingua comune (il latino), le leggi dell’imperatore (i capitolari) e la moneta, che era unica in tutto il territorio imperiale. Con Carlo Magno fu infatti stabilito il primo sistema unificato di moneta in Europa, dopo quello romano. Fu coniata una sola moneta, chiamata denaro. Era fatta in gran parte d’argento, data la difficoltà a quel tempo di reperire oro.

La Scuola di Palazzo

Uno dei punti deboli dell’Impero carolingio consisteva nella mancanza di uomini preparati a governare, cioè abili a scrivere le leggi, a giudicare i colpevoli, a comandare l’esercito. Per risolvere questo problema, Carlo fondò ad Aquisgrana, la città tedesca capitale del suo impero, una Scuola di Palazzo. Vi raccolse i maggiori studiosi provenienti da ogni parte dell’impero: letterati, poeti, musicisti, matematici, storici e scienziati. Chiese loro di tenere lezione agli allievi che poi avrebbero occupato i posti di maggiore responsabilità dell’impero. Carlo Magno creò inoltre una rete di scuole, situate presso le grandi chiese e i principali monasteri. In tutti questi centri di studio si diffusero la cultura del mondo antico, la conoscenza della Bibbia e delle leggi dello stato.

LA FEROCE GUERRA CONTRO I SASSONI

Contro i Sassoni Carlo Magno scatenò una guerra feroce e sanguinaria. La religione ebbe un ruolo cruciale. Alla conquista militare seguì infatti la cristianizzazione imposta con la forza. Carlo non risparmiò luoghi e oggetti sacri, cui il popolo sassone, di religione pagana, era profondamente legato. Nella guerra del 772 distrusse l’Irminsul, una quercia considerata sacra che, secondo la fede dei Sassoni, sosteneva la volta del cielo. Le successive rivolte dei Sassoni indussero Carlo ad adottare una politica di terrore, che comportò anche deportazioni di massa.


Ad Aquisgrana Carlo fece costruire un palazzo e innalzò una grande cappella per le funzioni religiose. Il palazzo di Aquisgrana, ai tempi di Carlo Magno, si presentava così.

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