Pranzi abbondanti e raffinati
Anche nella cucina, le abitudini dei nobili si differenziavano da quelle della gente comune. Il menu, però, era cambiato rispetto a quello prediletto da re e grandi feudatari del Medioevo. Dalle tavole erano scomparse le grandi quantità di carne aromatizzata con le spezie più diverse. I cuochi del Seicento sperimentarono ricette raffinate, riducendo l’uso delle spezie a vantaggio delle salse che accompagnavano la pasta, le carni e il pesce. Il pasto cominciò a comprendere diverse portate: si iniziava con cibi leggeri, come le verdure; i piatti centrali erano purè di volatili, cotolette d’agnello, pasticci di selvaggina insaporiti con tartufo; si finiva con dolci di tutti i generi. In Francia trionfavano i dolci al cioccolato e panna; in Spagna quelli a base di canditi, amaretti, zucchero, pasta di mandorle; l’Italia era la patria dei gelati.