PRANZI ABBONDANTI E RAFFINATI

Pranzi abbondanti e raffinati

Anche nella cucina, le abitudini dei nobili si differenziavano da quelle della gente comune. Il menu, però, era cambiato rispetto a quello prediletto da re e grandi feudatari del Medioevo. Dalle tavole erano scomparse le grandi quantità di carne aromatizzata con le spezie più diverse. I cuochi del Seicento sperimentarono ricette raffinate, riducendo l’uso delle spezie a vantaggio delle salse che accompagnavano la pasta, le carni e il pesce. Il pasto cominciò a comprendere diverse portate: si iniziava con cibi leggeri, come le verdure; i piatti centrali erano purè di volatili, cotolette d’agnello, pasticci di selvaggina insaporiti con tartufo; si finiva con dolci di tutti i generi. In Francia trionfavano i dolci al cioccolato e panna; in Spagna quelli a base di canditi, amaretti, zucchero, pasta di mandorle; l’Italia era la patria dei gelati.

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Un picnic del Seicento
Questo dipinto del pittore fiammingo Lucas van Valckenborch raffigura una scena ambientata in campagna d’autunno.
Esaminiamolo nei particolari.

In secondo piano, al centro, i contadini pestano l’uva nel tino per fare il vino.
Grandi botti sono pronte per essere riempite di vino.
Un gruppo di nobili fa merenda all’aperto.
C’è chi mangia, chi fa conversazione e chi suona per tenere allegra la brigata.
Gli uomini seguono la moda spagnola che, agli uomini, impone la gorgiera, cioè il grande collare bianco a pieghe.

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