Il calendario maya
I Maya erano riusciti a calcolare la durata dell’anno solare con una precisione che l’Europa allora ignorava. Il loro sistema di calcolo si basava sulla combinazione di tre segni:
• un punto rappresentava una unità;
• una barra rappresentava cinque unità;
• una conchiglia stilizzata era lo zero.
I segni si disponevano per multipli di venti, permettendo così la composizione di cifre di qualsiasi grandezza.
I Maya applicarono i calcoli matematici alla misura del tempo e inventarono il calendario, o meglio due calendari. Il primo aveva un significato religioso e serviva per stabilire le feste dedicate alle divinità. Con il secondo misuravano la vita quotidiana e la storia. L’anno comprendeva 360 giorni, suddivisi in 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più un ciclo aggiuntivo di cinque giorni.
I glifi, simboli per ricordare
Nelle loro iscrizioni sulle tombe o sui palazzi, per ricordare i sovrani, oppure avvenimenti importanti o altre vicende significative, i Maya si servivano dei glifi.
I glifi sono simboli (un po’ come i geroglifici degli Egizi), ciascuno dei quali ha un significato preciso. In fondo noi oggi facciamo la stessa cosa con le icone del computer, oppure con i segnali stradali, cioè diamo un significato a un segno grafico.