La Spagna di Filippo II

Un trionfale inizio di regno

I primi vent’anni del regno di Filippo II trascorsero tra continui successi. La guerra con la Francia fu risolta con una grande vittoria nella battaglia di San Quintino, nelle Fiandre (1557). Le truppe spagnole, guidate dall’alleato Emanuele Filiberto di Savoia, sconfissero l’esercito francese. Nel 1559 la pace firmata a Cateau-Cambrésis, in Francia, confermò la supremazia spagnola in Europa. In Italia gli spagnoli controllavano gran parte degli stati o con il governo diretto (Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna) o tramite sovrani alleati (i Savoia a Torino e i Medici a Firenze). Filippo II rivolse poi la sua attenzione alle colonie, che ingrandì nel 1564 con l’occupazione delle isole Filippine, in Asia. A quel punto le rotte navali dell’oceano Pacifico furono sotto il controllo della Spagna.

La vittoria di Lepanto

Ancora per mare, ma questa volta nel Mediterraneo, Filippo II ottenne un altro trionfo. Fu sollecitato dal papa Pio V a fare guerra ai turchi, che avevano conquistato Costantinopoli e imposto il loro dominio su una vasta area comprendente Gerusalemme, alcune isole del Mediterraneo e il nord Africa. L’espansione dei turchi allarmava anche Venezia, che nel 1571 perse l’isola di Cipro. Filippo II strinse alleanza con Venezia, che disponeva di una flotta imponente, con il papa e con altri sovrani cattolici: questa alleanza fu chiamata Lega santa. Fu armata la più grande flotta militare che mai si fosse vista, forte di 230 navi e oltre 50 000 uomini. Nelle acque di Lepanto, vicino alla Grecia, le navi cristiane sconfissero quelle musulmane (1571). L’ultimo successo per Filippo II venne nel 1580, quando acquisì la corona del vicino Portogallo.

VELE E CANNONI A LEPANTO

La battaglia di Lepanto fu combattuta il 7 ottobre 1571 tra la flotta cristiana e quella turca. Fu la più grande battaglia navale della storia moderna. Lo scontro ebbe origine nell’odio tra cristiani e musulmani. L’odio dei cristiani nei confronti dei turchi era stato accresciuto dalle atrocità commesse nell’isola di Cipro, dove i turchi, dopo avere conquistato l’isola che era di Venezia, massacrarono gli abitanti. Il governatore veneziano di Cipro, Marcantonio Bragadin, fu scorticato vivo e la sua pelle, riempita di paglia, fu innalzata sulla nave del comandante turco Mehmet Alì Pascià. Le due flotte si scontrarono nelle acque di Lepanto, vicino al canale di Corinto, in Grecia. La battaglia navale durò alcune ore: vinse la flotta cristiana che disponeva di navi più moderne, come le galee e le galeazze.

Un solo re…

Filippo II volle imporre l’autorità della monarchia agli otto milioni di spagnoli suoi sudditi. Aprì nuovi tribunali, composti da giudici nominati dal re, e creò uffici che avevano molteplici compiti, dal prelievo delle tasse all’organizzazione dell’esercito. Nel 1561 trasferì la capitale a Madrid, che a quei tempi era una piccola città, ma fu scelta per la sua posizione al centro della penisola iberica.

... una sola fede

Filippo II, schierandosi dalla parte della Chiesa cattolica, fece celebrare grandi processi pubblici, che condannarono al rogo alcune centinaia di eretici. Spietato fu anche il suo atteggiamento nei confronti dei discendenti degli islamici che un tempo avevano governato la Spagna. Dopo la sconfitta dell’ultimo regno musulmano di Granada nel 1492, i musulmani spagnoli erano stati convertiti con la forza al cattolicesimo, ma non erano riconosciuti come veri cristiani ed erano chiamati con un nome che li distingueva dagli altri spagnoli: moriscos. Contro i moriscos, che avevano mantenuto abitudini di vita tipiche della religione islamica, Filippo II scatenò l’esercito e fece disperdere i sopravvissuti in diverse regioni della Spagna.

La rivolta dei Paesi Bassi

Le scelte del re in campo religioso scatenarono un nuovo conflitto. Questo scoppiò nei Paesi Bassi, un’area, anch’essa sottomessa agli spagnoli, ricca di città, banche, botteghe artigiane e commerci. Una parte della popolazione, convertita al calvinismo, voleva che il re le riconoscesse la libertà di culto. Filippo II non solo si rifiutò di concederla, ma punì i protestanti con processi e condanne a morte. A quel punto nelle regioni settentrionali, in particolare in Olanda, la popolazione si ribellò.

Sconfitto dai debiti

Le spese di guerra che Filippo II dovette sostenere per mantenere sia l’esercito impegnato nei Paesi Bassi sia la flotta del Mediterraneo si fecero troppo alte: ormai mancava il denaro per pagare le truppe e non si potevano più costruire altre navi da guerra. Nei Paesi Bassi questo causò diserzioni tra i soldati dell’esercito spagnolo che, nel 1576, si ridusse a 8000 uomini contro i 60 000 inizialmente arruolati. Filippo II, ammettendo la sconfitta, riconobbe ai ribelli olandesi tutte le libertà religiose per le quali avevano combattuto.

L’Armata che doveva essere Invincibile

Ciò non fu sufficiente per fermare la rivolta, perché gli olandesi ormai volevano anche l’indipendenza politica. I calvinisti olandesi si assicurarono l’appoggio dell’Inghilterra, che si impegnò a sostenere una parte delle spese per la guerra contro la Spagna. In risposta alla sfida anglo-olandese, Filippo II raccolse tutto il denaro disponibile per costruire una poderosa flotta, chiamata l’Invincibile Armata, con cui intendeva invadere l’Inghilterra. Ma fu un disastro: le navi spagnole furono in gran parte affondate dalle tempeste e dalla flotta inglese (1588). Solo metà delle imbarcazioni e un terzo degli uomini riuscirono a rientrare in Spagna.

La Spagna fa fallimento

Per fare fronte alle continue spese militari, in Spagna furono aumentate le tasse, che in trent’anni salirono da 3 milioni di ducati a 9 milioni. Nello stesso periodo, però, le sole spese militari balzarono da 2 a 10 milioni di ducati. Filippo II non fu capace di pareggiare il bilancio, cioè di bilanciare le spese e i guadagni. Così la Spagna dovette dichiarare la bancarotta, cioè fece fallimento e non fu in grado di pagare i suoi creditori. Proprio in quegli anni cominciò a diminuire anche l’arrivo d’argento dall’America. La politica di Filippo II, morto nel 1598, era stata un fallimento. La Spagna, che era stata una grande potenza europea, cominciò a declinare proprio a causa delle sconfitte militari e della debolezza economica e organizzativa dello stato.

ATTACCO ALL’INGHILTERRA

L’Invincibile Armata salpò da Lisbona nel maggio del 1588, forte di 130 navi e di 23 000 uomini. L’obiettivo era invadere l’Inghilterra e costringere la regina inglese, Elisabetta, a cedere il trono a un sovrano cattolico. Era un’impresa molto azzardata. In primo luogo, era nota la forza della marina inglese. E poi: anche se gli spagnoli fossero riusciti a sbarcare in Inghilterra, che cosa avrebbero potuto fare? I cattolici inglesi erano pochi e il paese era fedele alla sua regina. La spedizione, infatti, fu un completo fallimento. Segui il suo andamento sulla cartina. Nel canale della Manica la flotta spagnola fu attaccata dalle navi inglesi. Per sfuggire, gli spagnoli puntarono a nord. Era una rotta lunga e pericolosa. Infatti, mentre attraversavano i mari della Scozia e dell’Irlanda, le tempeste affondarono la maggior parte delle navi. Vi furono migliaia di vittime e soltanto metà delle navi fu in grado di riprendere il mare e tornare in Spagna.

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