I PROTAGONISTI

Corsari, pirati e filibustieri

I corsari: pirati in nome del re
Una delle cause di attrito tra Spagna e Inghilterra era costituita dagli assalti dei corsari inglesi alle navi spagnole, cariche di merci e, in particolare, di oro e argento provenienti dalle colonie americane. A quel tempo esisteva una pirateria che, in un certo senso, era autorizzata dagli stati. Inglesi e francesi furono i primi a rilasciare documenti ufficiali, le cosiddette «lettere di corsa» (da cui il nome corsari), che autorizzavano ad attaccare e depredare le navi mercant i l i dei paesi nemici. I corsari non vanno confusi con i pirati. I corsari combattevano al servizio del loro re, mentre i pirati agivano di propria iniziativa, senza nessuna autorizzazione. Uno dei più famosi corsari francesi fu François Le Clerc, soprannominato Gambadilegno perché aveva perso una gamba in combattimento e al suo posto gli era stata applicata una gamba artificiale in legno. Francis Drake e l’olandese Piet Hein si specializzarono negli assalti ai galeoni spagnoli che trasportavano oro e argento.

Viaggio intorno alla Terra
Nel 1577 la regina d’Inghilterra affidò a Drake una missione molto ardita: attraversare l’oceano Pacifico, ancora sconosciuto agli inglesi e dominato dalle navi spagnole. Cinque navi con a bordo 177 uomini salparono dal porto di Plymouth, in Inghilterra, al comando di Francis Drake. Drake portò a termine la missione e fece ritorno in Inghilterra dopo tre anni di navigazione. Era il secondo europeo, dopo Magellano, a compiere la circumnavigazione della Terra.

I filibustieri della Tortuga
Nel 1623 due navi cariche di avventurieri, l’una inglese e l’altra francese, approdarono sull’isola di San Cristoforo (l’attuale stato di Saint Kitts e Nevis), nelle Antille, le piccole isole di fronte all’America all’altezza dell’Equatore. Gli inglesi e i francesi sterminarono le popolazioni locali e si divisero il territorio. Divennero coloni e coltivarono la terra, finché gli spagnoli, gelosi di quei territori, li cacciarono. I superstiti si rifugiarono su un isolotto dominato da una montagnola che aveva l’aspetto di una tartaruga. Di qui il nome di Tortuga. La Tortuga divenne il covo dei pirati, che presero inizialmente il nome di bucanieri (da bucan, la griglia che usavano per cuocere la carne) e poi il nome di filibustieri (dall’espressione inglese free booty, cioè «libero bottino»).

Con la penna e con la spada: le avventure di Walter Raleigh
L’inglese Walter Raleigh ebbe una vita avventurosa. Abbandonò gli studi all’università per andare a combattere a fianco degli ugonotti (i calvinisti francesi) nelle guerre di religione in Francia. Tornato a Londra, ottenne dalla regina Elisabetta il permesso di andare in America. Nel 1578 Raleigh si impossessò di una vasta regione del Nord America che, in onore della regina, chiamò Virginia. Infatti gli inglesi ritenevano che la loro regina, che aveva rifiutato di sposarsi, fosse vergine. Nel 1603, quando sul trono d’Inghilterra salì re Giacomo I, Raleigh fu accusato di aver complottato contro il re. Fu incarcerato per 13 anni nella Torre di Londra. Durante la prigionia, scrisse opere di storia, di scoperte geografiche, di letteratura. Quando venne scarcerato, organizzò un esercito per combattere gli spagnoli. Il re glielo aveva vietato: perciò fu arrestato, condannato a morte e decapitato.



Il mar dei Caraibi, dove si trova l’isola di Tortuga. Florida, Messico e Perú, a quel tempo, appartenevano alla Spagna. Quindi in quelle acque navigavano spesso galeoni spagnoli, cioè le prede abituali dei pirati.

Alla ricerca dei pirati

Dividetevi in gruppi e andate… alla ricerca dei pirati. Ciascun gruppo cerchi su internet notizie su uno dei seguenti personaggi:
• Anne Bonny, la donna pirata (foto a destra);
• il pirata Barbanera (Edward Teach);
• il corsaro John Hawkins;
• John Rackham, che inventò la bandiera dei pirati (un teschio e due sciabole incrociate su sfondo nero).
Ciascun gruppo scriva una breve relazione, arricchendola con fotografie, e si prepari a esporla ai compagni.

LEGGERE le CARTE

L’Italia nella pace spagnola

L’Italia nel Cinquecento fu sotto il controllo della Spagna, che le assicurò un periodo di pace. Era divisa in diversi stati che si rafforzarono sotto i rispettivi governi.

I regni di Sicilia, di Napoli e di Sardegna erano territori della Spagna, che li governava inviando sul posto un viceré. A Napoli ci fu un importante viceré, Pietro da Toledo (1532-1553), che avviò un’efficace opera di sistemazione della città.

Il ducato di Milano, un territorio più piccolo dell’attuale Lombardia, era governato dalla Spagna. Nel 1565 divenne arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, che svolse un’intensa opera per la riforma della Chiesa. Represse anche gli ultimi gruppi di eretici presenti nel ducato.

Il ducato di Savoia comprendeva una parte dell’attuale Piemonte e una regione, la Savoia, al di là delle Alpi.

La Repubblica di Genova si estendeva all’incirca nell’attuale Liguria ed era governata dalle principali famiglie della nobiltà, da grandi banchieri e uomini d’affari legati alla Spagna.

La Repubblica di Venezia conobbe periodi di difficoltà perché perse l’isola di Cipro, conquistata dai turchi.

Lo Stato della Chiesa era governato dai papi. Sisto V, papa dal 1585 al 1590, avviò la costruzione del palazzo Lateranense e del palazzo del Quirinale, dove oggi risiede il presidente della Repubblica.

La Toscana era governata dalla famiglia dei Medici, che ingrandì il territorio con la conquista della repubblica di Siena (1557).

I ducati di Parma, di Modena e di Mantova erano stati minori che appartenevano alle famiglie rispettivamente dei Farnese, degli Este e dei Gonzaga.

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