LA DECOLONIZZAZIONE IN ASIA
Dopo la Seconda guerra mondiale comincia la decolonizzazione ( PAROLA CHIAVE a pag. 323). Uno dei primi paesi a conquistare l’indipendenza (1947) è l’India, la più grande colonia inglese. La lotta per l’indipendenza è guidata da Gandhi, che usa metodi non-violenti, come il digiuno e la disobbedienza civile, cioè la violazione di leggi inglesi ritenute ingiuste, accettando l’arresto e il carcere. La Cina combatte contro il tentativo di invasione del Giappone. Nel 1949 va al potere Mao Zedong, che crea la Repubblica popolare cinese, uno stato comunista, ma non alleato con l’URSS. Mao non vuole industrializzare la Cina, ma piuttosto sfruttare le sue risorse agricole. Per realizzare questo obiettivo, instaura una dittatura. Una delle lotte per l’indipendenza più lunghe e sanguinose si svolge in Vietnam, un’ex colonia francese. Nel 1954 il paese è diviso in due: Vietnam del Nord, alleato con l’URSS, e Vietnam del Sud, appoggiato dagli Stati Uniti. Tra i due paesi scoppia una guerra: i sovietici riforniscono di armi il loro alleato, mentre gli Stati Uniti entrano direttamente in guerra, inviando truppe. L’intervento americano suscita proteste negli stessi Stati Uniti, dove molti giovani rifiutano di partire per una guerra che considerano ingiusta. Il conflitto finisce nel 1975 con il ritiro degli americani e la vittoria del Vietnam del Nord. Il Vietnam è riunificato con un governo comunista.