L’invenzione dello sport
All’inizio del Novecento in Italia, come in tutta Europa, si manifestò un nuovo fenomeno: la passione per lo sport. Scherma e ciclismo, calcio e boxe coinvolsero gli italiani, che cominciarono a diventare tifosi dell’uno o dell’altro campione, dell’una o dell’altra squadra.
La scherma
L’Italia aveva una grande tradizione nella scherma, considerata una disciplina indispensabile all’addestramento degli ufficiali dell’esercito. Furono proprio i militari a organizzare le prime scuole di scherma (poi aperte anche a chi non era militare) e le prime competizioni internazionali. Nella scherma l’Italia conseguì numerosi successi nelle Olimpiadi, a partire da quella di Parigi dell’anno 1900.
Giovani ufficiali si allenano a tirare di scherma (dipinto del 1900).
Parte il Giro d’Italia
Intanto gli italiani cominciavano a seguire le gare di uno sport nuovo, il ciclismo. Le strade non ancora asfaltate e le biciclette pesanti imponevano uno sforzo massacrante agli atleti. Alcune gare erano così lunghe che non potevano concludersi in un solo giorno. Una formula spettacolare fu inventata all’inizio del ‘900: la corsa ciclistica a tappe. Iniziarono i francesi con il Tour de France (1903), seguiti dagli italiani con il Giro d’Italia. Il primo Giro d’Italia (1909) fu vinto da Luigi Ganna, un ex muratore che da ragazzo si era «fatto i muscoli» percorrendo 100 km al giorno per andare e tornare dal lavoro.
Il football
Lo inventarono gli inglesi nel 1863 e qualche decennio più tardi il football (il nostro calcio) era già praticato in tutta Europa. Nel 1898 si disputò a Torino il primo campionato, con la partecipazione di sole quattro squadre. Vinse il Genoa. Da allora il campionato italiano si disputò ogni anno, con una sola interruzione negli anni 1943 e 1944, a causa della guerra.
La boxe
Anche la boxe, il nostro pugilato, fu importata dall’Inghilterra. Era un antico sport che si praticava a pugni nudi e senza regole. Gli inglesi gli diedero regole: l’uso dei guantoni, un tempo prestabilito per gli incontri, diviso in riprese (round) di tre minuti, la sconfitta decretata dal giudice quando un pugile, caduto a terra, non si rialza entro dieci secondi.
Sport e industria
Lo sport divenne un autentico mestiere. Gli atleti erano pagati dalle società sportive, che si comportavano come vere industrie: stipendiavano i dipendenti, costruivano impianti, organizzavano campionati, vendevano pubblicità e fondavano giornali. Nel 1895 fu stampato a Milano il primo numero della «Gazzetta dello sport», il più antico quotidiano sportivo d’Italia.