La presenza musulmana nel Mediterraneo
I Saraceni
Questi attacchi erano opera di pirati musulmani, chiamati Saraceni. Il loro scopo era rubare le ricchezze delle città e villaggi che attaccavano. Inoltre rapivano uomini e donne da vendere come schiavi. Le popolazioni delle città e dei villaggi costieri si difesero costruendo torri di avvistamento e organizzando flotte di navi. Nel IX secolo una grande alleanza di sovrani e duchi promossa dal papa sconfisse in Puglia le flotte saracene. Verso l’890, i Saraceni sbarcarono nel sud della Francia, nella regione della Provenza. Lì si allearono con i nobili locali e lanciarono una serie di assalti alle popolazioni che vivevano nelle valli tra Italia e Francia, spingendosi fino in Piemonte. Assalivano le carovane di pellegrini e di mercanti che percorrevano le strade di quelle regioni. Un secolo più tardi, intorno al Mille, furono attaccati da un esercito cristiano che li cacciò dalla Provenza.LE TORRI SARACENE
Dopo il crollo dell’Impero romano, il territorio italiano fu esposto agli attacchi di popolazioni germaniche e in seguito degli arabi. Per difendersi, le popolazioni costruirono lungo le coste una serie di fortificazioni, che si fecero sempre più numerose dal momento in cui apparvero i Saraceni. Erano torri di avvistamento: servivano cioè per avvistare il nemico che avanzava per terra o per mare, in modo da poter fuggire in tempo oppure organizzare la difesa. Le torri erano collocate in modo che da ognuna fossero visibili la precedente e la successiva. In questo modo il segnale di pericolo, che veniva dato per mezzo di fuochi, poteva correre lungo tutta la costa minacciata.