Una nuova ondata di invasioni

La presenza musulmana nel Mediterraneo

Mentre l’impero costruito da Carlo Magno veniva diviso tra i suoi successori, l’Europa fu coinvolta in una nuova ondata di invasioni. Abbiamo visto nel capitolo 2 che gli arabi avevano effettuato grandi conquiste in Europa e nel Mediterraneo. Si erano stabiliti in Spagna e in Sicilia. Inoltre, partendo dalle coste africane, sferrarono attacchi ad altre località del Mediterraneo.

I Saraceni

Questi attacchi erano opera di pirati musulmani, chiamati Saraceni. Il loro scopo era rubare le ricchezze delle città e villaggi che attaccavano. Inoltre rapivano uomini e donne da vendere come schiavi. Le popolazioni delle città e dei villaggi costieri si difesero costruendo torri di avvistamento e organizzando flotte di navi. Nel IX secolo una grande alleanza di sovrani e duchi promossa dal papa sconfisse in Puglia le flotte saracene. Verso l’890, i Saraceni sbarcarono nel sud della Francia, nella regione della Provenza. Lì si allearono con i nobili locali e lanciarono una serie di assalti alle popolazioni che vivevano nelle valli tra Italia e Francia, spingendosi fino in Piemonte. Assalivano le carovane di pellegrini e di mercanti che percorrevano le strade di quelle regioni. Un secolo più tardi, intorno al Mille, furono attaccati da un esercito cristiano che li cacciò dalla Provenza.

LE TORRI SARACENE

Dopo il crollo dell’Impero romano, il territorio italiano fu esposto agli attacchi di popolazioni germaniche e in seguito degli arabi. Per difendersi, le popolazioni costruirono lungo le coste una serie di fortificazioni, che si fecero sempre più numerose dal momento in cui apparvero i Saraceni. Erano torri di avvistamento: servivano cioè per avvistare il nemico che avanzava per terra o per mare, in modo da poter fuggire in tempo oppure organizzare la difesa. Le torri erano collocate in modo che da ognuna fossero visibili la precedente e la successiva. In questo modo il segnale di pericolo, che veniva dato per mezzo di fuochi, poteva correre lungo tutta la costa minacciata.

I Magiari

Un secondo assalto all’Europa fu portato dai Magiari (chiamati anche Ungari). Provenivano dall’Asia e si spinsero fino in Francia e in Italia con una serie di devastanti incursioni. Furono fermati nel 955 nella battaglia di Lechfeld, in Germania, nella quale il sovrano tedesco Ottone I di Sassonia li sbaragliò. Dopo la sconfitta, i Magiari si stabilirono nelle pianure della Pannonia, nell’attuale Ungheria, dove fondarono un regno e si convertirono al cristianesimo. I Magiari erano alti, con i capelli rossi, e parlavano una lingua molto diversa sia dal latino sia dalle lingue slave e germaniche. Le loro incursioni facevano molta paura, e nacquero molte leggende sulla loro forza fisica e sulla loro altezza smisurata. Ancora oggi la parola francese che significa orco, orgre, deriva dalla parola «ungaro».

I Vichinghi, terrore d’Europa

Formidabili navigatori e abili combattenti, i Vichinghi seminarono il panico lungo le coste europee. Apparvero alla fine dell’VIII secolo su lunghe navi che solcavano veloci i mari. Provenienti dalla Scandinavia, suscitarono paura e sgomento nelle popolazioni, per via dei loro corpi alti e robusti e delle armi che maneggiavano con abilità e coraggio. Con una lunga serie di spedizioni marittime, colonizzarono territori deserti o scarsamente popolati, come le isole Fær Øer, l’Islanda, le isole Shetland, parte della Scozia e la Groenlandia.

Alla conquista dell’Inghilterra

Nel 994, guidati da Olaf, re di Norvegia, i Vichinghi intrapresero l’invasione dell’Inghilterra. Si unirono a loro uomini provenienti dalla Danimarca. L’operazione durò vari anni, finché nel 1013 i danesi trionfarono sugli inglesi. Un condottiero danese, di nome Canuto, rimandò in Danimarca l’esercito dei Vichinghi, con lauta ricompensa, e fu nominato re d’Inghilterra.

Lo sbarco in Francia

All’inizio del X secolo, un condottiero vichingo di nome Rollone sbarcò con i suoi uomini nel nord-ovest della Francia. Si impadronì del territorio posto sulla Manica, lo stretto di mare che separa Francia e Inghilterra. Quella regione fu poi chiamata Normandia, dato che i Vichinghi erano detti anche Normanni («uomini del Nord»). Uno dei discendenti di Rollone, Guglielmo il Conquistatore, partì dalle coste della Normandia e invase l’Inghilterra, sconfiggendo nella battaglia di Hastings (1066) i successori di Canuto. Guglielmo salì al trono e iniziò così la dominazione normanna dell’Inghilterra.

LEGGERE le CARTE

Tutte le rotte dei Vichinghi
La carta mostra le spedizioni vichinghe nei secoli VIII-X.
1 La Scandinavia è la terra di origine dei Vichinghi. Essa comprende la grande penisola posta all’estremo nord dell’Europa (oggi suddivisa negli stati di Svezia, Norvegia e Finlandia) e la Danimarca.

2 L’Islanda fu una delle prime terre colonizzate dai Vichinghi, nel X secolo.

3 Dall’Islanda i Vichinghi si spinsero fino alla grande isola di Groenlandia, guidati dal leggendario condottiero Erik il Rosso.

4 Dalla Groenlandia, probabilmente, arrivarono fino a toccare le coste dell’America del Nord.

5 Le spedizioni vichinghe in Europa toccarono le isole dei mari settentrionali, quindi l’Inghilterra e le coste settentrionali della Francia. In seguito questi abilissimi navigatori si spinsero sin nel Mediterraneo.

I Vichinghi scoprirono l’America per primi?

Gli storici ritengono probabile che i Vichinghi abbiano raggiunto le coste dell’America intorno all’anno Mille: cinquecento anni prima della scoperta di Cristoforo Colombo. Non c’è certezza assoluta, ma diverse prove indicano che questa ipotesi è probabile. In Canada sono stati trovati i resti di un villaggio che potrebbe essere stato fondato dall’eroe vichingo Leif Eriksson. Se così fosse, fu lui il primo europeo a mettere piede in America. Un archeologo danese ha eseguito qualche anno fa una serie di ricerche nella costa orientale tra il Canada e la Groenlandia, trovando diversi attrezzi di origine scandinava. Tra i reperti, vi erano due pezzi di tessuto (risalenti all’incirca al 1280), bulloni da imbarcazione e una pialla. Queste prove documentano le spedizioni che i Vichinghi condussero dalla Svezia nelle terre americane circa mille anni fa. Però i Vichinghi non si stabilirono in America, non fondarono villaggi in quella terra. I Vichinghi, per di più, non erano interessati a lasciare tracce scritte della propria storia. Quindi possiamo dire che soltanto dopo i viaggi di Cristoforo Colombo, alla fine del XV secolo, la storia e la civiltà dell’America ebbero un profondo cambiamento. Infatti, un conto è mettere piede per primi in un territorio sconosciuto, altro conto è cambiare la storia di quel territorio.

I Normanni in Italia

I Normanni si diressero anche in Italia. Dalla Normandia proveniva il condottiero Rainulfo Drengot, che si mise al servizio dei Longobardi che governavano Napoli e Capua. Come ricompensa ottenne il territorio di Aversa, da dove partì per compiere eccezionali imprese. I Normanni conquistarono quasi tutto il sud d’Italia e strapparono la Sicilia agli arabi. Il segreto del loro successo consistette nell’alleanza con il papa. Il normanno Ruggero II, della dinastia degli Altavilla, fu nominato dal papa re di Sicilia e duca di Puglia e di Calabria (1130). Come era accaduto in Inghilterra, in Francia e in Russia, anche nell’Italia meridionale i Normanni finirono per mescolarsi alla popolazione locale, condividendo le leggi e lo stile di vita. Il loro contributo fu importante in campo culturale. Alla corte di Palermo i re normanni radunarono poeti e letterati, i quali per la prima volta scrissero le loro opere in lingua volgare italiana.

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