In ogni città si tenevano periodicamente mercati e fiere. Dapprima i mercati si svolgevano nello spazio davanti alle chiese, chiamato sagrato. In seguito, poiché erano divenuti troppo estesi, si tennero in piazze coperte, adoperate a tale scopo. Alcuni mercati si specializzarono: si potevano avere così un mercato del grano e dei cereali, uno delle erbe (cioè degli ortaggi, delle verdure e della frutta), uno del pesce, uno delle carni, uno dei tessuti, e così via.
Le fiere erano i mercati più importanti, frequentati anche da chi non risiedeva nella città. Venivano organizzate poche volte l'anno, in coincidenza delle feste religiose, in modo da favorire l'afflusso di compratori che giungevano dalla campagna o dalle città vicine. In quelle occasioni i contadini scambiavano i prodotti agricoli della campagna con i prodotti delle botteghe artigiane cittadine.
Tempo di fiera, tempo senza regole
Durante le fiere, le regole della vita quotidiana erano sospese. Si potevano cioè compiere azioni che normalmente la legge proibiva. Era consentito giocare d'azzardo e non si pagava il dazio, ossia la tassa che nei giorni normali si versava per entrare in città o per portarvi delle merci. Poteva succedere che fossero scarcerati coloro che erano stati messi in prigione per non aver pagato i loro debiti.
Nel Duecento le fiere più famose si svolgevano nella regione della Champagne (nella Francia centro-settentrionale) e nelle Fiandre (parte settentrionale dell'attuale Belgio). In quelle occasioni arrivavano commercianti da tutta Europa per comperare e per vendere. Acquistavano per lo più tessuti di lana, realizzati in quei luoghi, e rivendevano merci che arrivavano anche da molto lontano e che non si producevano in Europa, tra cui le spezie, i profumi e la seta.
LE PREZIOSE SPEZIE
Le spezie sono semi, frutti, radici usati per dare sapore ai cibi e per conservarli.
Le più usate erano pepe, cannella, zenzero, chiodi di garofano, vaniglia e noce moscata; erano apprezzati anche lo zafferano, il sandalo e la liquirizia.
Le spezie provenivano dall'Oriente e venivano introdotte in Europa da mercanti arabi. Gli europei ne facevano grande uso: le pietanze portate sulle tavole dei nobili e dei ricchi erano infatti ricoperte di salse a base di spezie. Consultando libri di ricette dei secoli XIV-XV, gli storici hanno calcolato che l'84% delle ricette prevedeva lo zenzero e più della metà richiedeva il pepe. Alcune spezie inoltre erano usate per conservare i cibi e per produrre medicinali. Ad esempio, in caso di peste si credeva che bruciando incenso le persone sane si proteggessero dal contagio.
Le spezie erano molto costose. Secondo un testo del Trecento, il prezzo di mezzo chilo di noce moscata equivaleva a quello di sette buoi. A volte le spezie venivano lasciate in eredità ai figli, come le case e altri oggetti preziosi.
La raccolta delle spezie in Asia (XI secolo).