I riti dell'islàm
Il rito della preghiera
La preghiera si compie in direzione della Mecca, con sette movimenti rituali.
• Il credente porta le mani a ogni lato del volto e recita la formula Allah akbar («Allah è grande»).
• Il credente, sempre in piedi, recita la Fatiha (primo versetto del Corano):«Nel nome di Allah, benefattore misericordioso. Lode ad Allah, signore dei mondi, Benefattore misericordioso, Sovrano del giorno del Giudizio!
Ti adoriamo, Ti domandiamo aiuto!».
• Il credente inclina le anche.
• Il credente si rialza.
• Il credente scivola sulle ginocchia e si prostra, con il viso a terra.
• Il credente si siede sui talloni.
• Il credente si prostra una seconda volta.
Il Ramadan
È il nono mese del calendario, consacrato al digiuno. Consisteva (e consiste tutt'oggi) nell'astensione completa dal cibo, dalle bevande e dalle relazioni sessuali, dall'aurora al crepuscolo. Ne sono dispensati i vecchi, i bambini di meno di dieci anni, le donne incinte e i malati.
Le donne
Le donne erano rispettate e il matrimonio era considerato un vincolo importante.
Tuttavia la donna adultera poteva essere punita dal marito a suo piacimento, anche con la morte. E se non era uccisa, era scacciata di casa ed esposta al disprezzo di tutto il villaggio.
Il pellegrinaggio
Il pellegrinaggio alla Mecca era (ed è tutt'oggi) obbligatorio per ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche. Una volta giunto a destinazione, il pellegrino doveva (e deve tutt'oggi) compiere una serie di riti.
Il più originale consiste nel lanciare sette sassolini contro tre pilastri che rappresentano altrettanti diavoli.
La preghiera del muezzin
Il muezzin è colui che chiama i fedeli alla preghiera.
Egli annuncia il tempo della preghiera cinque volte al giorno dal minareto (una torre alta e sottile) della moschea. Oggi, nelle città islamiche, la preghiera del muezzin è diffusa con gli altoparlanti.