Il trionfo di Cromwell
La repubblica e il ritorno del re
Dopo la morte del re, fu proclamata la repubblica. Ma l’Inghilterra aveva ancora molti problemi: negli anni successivi esplosero nuovi contrasti, anche perché Cromwell concentrò il potere nelle proprie mani e represse con la violenza tutti i suoi oppositori. Dopo la morte di Cromwell, avvenuta nel 1658, il Parlamento cercò di riportare la pace nel paese ripristinando la monarchia. Fu chiamato al trono Carlo II Stuart, il figlio del re giustiziato nel 1649. Il ritorno della monarchia, però, non risolse le difficoltà: molti gruppi erano in contrasto tra loro, e c’era chi voleva riportare la religione cattolica in Inghilterra, mentre altri volevano abolire il Parlamento. L’Inghilterra rischiava nuovamente la guerra civile. Per evitarla, il Parlamento, nel 1688, offrì la corona a un principe straniero, l’olandese Guglielmo d’Orange, protestante. I motivi di questa scelta furono due: innanzitutto, il Parlamento sapeva di poter meglio controllare un sovrano straniero; in secondo luogo, si riteneva che il nuovo re avrebbe fatto gli interessi dell’Inghilterra perché Guglielmo era imparentato con gli Stuart (aveva infatti sposato la figlia del re Giacomo). I fatti che abbiamo raccontato dimostrano che in Inghilterra era avvenuta una vera rivoluzione, cioè un cambiamento completo e profondo.CHE COS’È UNA RIVOLUZIONE?
Per «rivoluzione» si intende un cambiamento totale rispetto al passato, che in genere avviene in modo improvviso e talvolta violento, e in un arco di tempo piuttosto breve. La rivoluzione può essere politica oppure culturale o scientifica. In Inghilterra, per esempio, nel Seicento avvenne una rivoluzione perché, dalla monarchia assoluta (dove il potere del re non aveva quasi limiti), si passò in pochi anni dapprima alla repubblica e poi alla monarchia parlamentare (dove i poteri del re erano limitati da quelli del Parlamento). Si trattò quindi di un cambiamento profondo del sistema politico del paese. In una prima fase questo cambiamento avvenne con l’uso della violenza (la guerra civile del 1640-1649). Nel 1688, invece, si ebbe una rivoluzione pacifica, perché il Parlamento stesso offrì il trono a Guglielmo d’Orange, che lo accettò e divenne così re con il consenso dei rappresentanti del popolo inglese.
Il Parlamento afferma i suoi diritti
Navi inglesi su tutti i mari
Nella seconda metà del Seicento, l’economia inglese si sviluppò notevolmente. Migliaia di inglesi cominciarono a colonizzare i territori del Nord America, sulle coste atlantiche. Alcune città occupate dai coloni inglesi erano state fondate dagli olandesi. Fra esse vi era Nuova Amsterdam, un piccolo porto abitato da non più di mille persone, che gli inglesi ribattezzarono «New York». Dai porti dell’America del Nord salpavano, dirette in Inghilterra, navi cariche di tabacco, mais, cotone, rhum, zucchero, legname e pellicce. Le stesse imbarcazioni ripartivano poi verso l’America, trasportandovi nuovi coloni e prodotti tessili. Altre si dirigevano in Africa per prelevare schiavi da trasferire nelle colonie americane.LEGGERE le FONTI
Parlamento senza democrazia
Come hai visto, il Parlamento inglese era suddiviso in due Camere. Nella prima sedevano per diritto ereditario i Lord, ossia l’aristocrazia inglese. Dopo la rivoluzione del XVII secolo, questa Camera perse importanza. La Camera dei Comuni, invece, divenne il centro della vita politica. Ai Comuni si veniva eletti attraverso votazioni che, dal 1716, furono tenute ogni sette anni. Poteva votare solo una minima parte degli inglesi, scelta con il criterio della ricchezza. Pur con questi limiti, l’Inghilterra era l’unico paese al mondo dove esisteva un Parlamento. Non tutti in Inghilterra accettavano che il diritto di voto fosse riservato a pochi. Ci fu un gruppo, chiamato dei livellatori, che chiedeva l’estensione del diritto di voto a tutti gli inglesi di sesso maschile, ricchi e poveri. Ecco un loro documento del 1647.
"Io penso veramente che l’essere più povero che vi sia in Inghilterra ha una vita da vivere tanto quanto il più ricco. Io penso che ogni uomo che deve vivere sotto un governo deve col suo consenso accettare quel governo. Io penso che nessuno sia tenuto a obbedire a quel governo che egli non ha contribuito a creare. Non trovo nessun passo della Bibbia che affermi che un Lord possa scegliere venti deputati e un povero nessuno. Penso che tutti gli inglesi devono essere soggetti alle leggi inglesi. Ogni legge risiede nel popolo."