LE SCOPERTE SCIENTIFICHE DI NEWTON

Le scoperte scientifiche di Newton

A seguito di Galileo, l’inglese Isaac Newton, nato nel 1642, diede alla rivoluzione scientifica un contributo essenziale. Egli elaborò la teoria della gravitazione universale, secondo la quale tutti i corpi celesti si attraggono tra di loro perché dotati di una forza di attrazione (forza di gravità), che è tanto maggiore quanto maggiore è la massa dei loro corpi e la vicinanza. Questo permette che ogni oggetto, che si trovi nel campo di attrazione della Terra, venga attirato verso il centro di essa. La stessa forza mantiene la Luna nella sua orbita intorno alla Terra, e i pianeti nelle loro orbite intorno al Sole. Newton elaborò inoltre teorie matematiche per il calcolo delle velocità di movimento dei corpi e compì studi di eccezionale importanza sulla luce e sui colori, di cui fu il primo a individuare la reale natura.

Accademie e giornali

Lo sviluppo delle ricerche fu favorito dalla fondazione delle accademie. Sorte inizialmente a Londra e a Parigi e poi diffusesi in tutte le capitali d’Europa, le accademie erano luoghi dove gli scienziati si radunavano per discutere di questioni scientifiche e mantenere i contatti con i loro colleghi stranieri. A Parigi, Luigi XIV fondò nel 1667 l’Accademia Reale delle Scienze, mentre a Londra un’analoga accademia, chiamata Royal Society, fu sostenuta da privati. Altrettanta importanza ebbero i giornali scientifici che cominciarono a essere pubblicati a partire dal XVII secolo. Su questi giornali gli scienziati pubblicavano i loro studi e commentavano quelli dei loro colleghi. In questo modo ciascuno scienziato riusciva a rimanere in contatto con una comunità ampia di studiosi e concorreva allo sviluppo complessivo delle conoscenze.


Rembrandt van Rijn, La lezione di anatomia. Nel Seicento ci furono progressi anche in medicina, grazie all’anatomia (cioè l’osservazione degli organi interni del corpo umano condotta sui cadaveri).

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