In viaggio verso il Far West
LA FEBBRE DELL’ORO
Si racconta che un giorno, nel 1848, un certo James Marshall vide luccicare qualcosa sul fondo di un fiume. Si tuffò e raccolse alcuni frammenti di pietra che brillavano come oro. E si trattava proprio di oro! Da quel giorno cominciò un’avventura collettiva che cambiò profondamente la California: la corsa all’oro. Dapprima arrivarono cercatori dai territori vicini. Poi, a mano a mano che la notizia si propagò, arrivò gente da sempre più lontano. La «febbre dell’oro» contagiò almeno 300 000 persone, che da ogni angolo del paese si precipitarono in California sognando la ricchezza. Un quotidiano statunitense del 1848 descrisse così il fenomeno:
"Da San Francisco a Los Angeles, dal lungomare alle montagne, in tutto il paese risuona un unico grido: «Oro, oro!». I lavori dei campi vengono interrotti, le case in costruzione lasciate a metà, ogni attività abbandonata, tranne la fabbricazione di pale e picconi."
I primi cercatori lavoravano da soli o in piccoli gruppi, con attrezzi semplici: setacciavano la sabbia dei fondali dei torrenti o scavavano la roccia con i picconi e le pale. Poi si organizzarono in gruppi più numerosi, per incanalare le acque dei fiumi e scavare miniere. L’estrazione dell’oro diventò un’attività industriale, esercitata da poche grandi imprese che disponevano di macchinari e numerosa manodopera.