CULTURA & stili di vita

Una vita a cavallo

I cavalli venuti dall’Europa
Un animale esercitò un’influenza decisiva nella storia degli indiani delle pianure: il cavallo. I nativi americani ne conobbero l’esistenza solo nel XVI secolo. I primi cavalli, infatti, giunsero in America con le spedizioni di conquista degli spagnoli. A quel tempo, alcuni cavalli scapparono o furono abbandonati perché zoppi o malati. Si formarono così mandrie di cavalli selvaggi. A poco a poco i nativi impararono a catturarli e a domarli. Il cavallo migliorò la vita degli indiani delle pianure, ma non la modificò. Erano nomadi, guerrieri, poco portati all’agricoltura. Con il cavallo divennero ancor di più nomadi e guerrieri, e ancor meno inclini all’agricoltura.

Cavalli da caccia e cavalli da guerra
Gli indiani usavano il cavallo per ogni scopo. Quando cacciavano, montavano un cavallino ben ammaestrato, che era una particolare specie di pony. Era vigile, intelligente, pronto a inseguire la selvaggina e a incalzare strettamente sul fianco l’animale in corsa. Doveva capire sia l’intenzione della bestia braccata sia i comandi del cavaliere. Questi lo cavalcava a pelo, ossia senza sella, e lo guidava con la sola pressione delle ginocchia. Diverso, più alto e massiccio, era il cavallo da combattimento. Coraggioso e veloce, ben si adattava alla maniera di combattere degli indiani. All’epoca in cui i bianchi vennero a contatto con i pellirosse delle pianure, questi misuravano la ricchezza in cavalli, pagavano i debiti in cavalli e acquistavano le mogli in cambio di cavalli.



Un gruppo di indiani a cavallo caccia i bisonti (dipinto del 1819).

LEGGERE le CARTE

Dalle sconfinate praterie alle riserve
Osserva la proporzione tra le aree occupate dai bianchi e dai nativi al tempo dell’indipendenza degli USA e oggi.

Tattiche di difesa e di attacco
Le armi dei nativi si adattavano perfettamente al cavallo. I guerrieri erano armati di un piccolo arco, non più lungo di un metro, fatto di legno e in certi casi di osso. L’esperienza aveva insegnato a usare l’arco corto perché lo si maneggiava bene anche stando a cavallo. Le frecce avevano punte in osso o in pietra. Per la difesa si servivano di uno scudo rotondo, realizzato con la pelle del collo di bisonte, indurita con una sostanza collosa che si otteneva mettendo a bollire gli zoccoli dell’animale. Quando attaccava, l’indiano teneva lo scudo di fronte con il braccio; quando si ritirava, lo appendeva alla schiena per proteggersi le spalle. Così armati, gli indiani delle pianure erano guerrieri formidabili, almeno finché non arrivarono le armi da fuoco dei bianchi. Ma anche allora, per molti decenni, i nativi rimasero imbattibili nel loro territorio.


I nativi americani... OGGI

Oggi i nativi americani vivono nelle riserve e sono afflitti da emarginazione, disoccupazione e alcolismo. Alcuni praticano l’agricoltura, pochi altri allevano bisonti. Un ristretto numero di nativi lavorano in vari settori come operai. Recentemente nelle riserve indiane è nato un nuovo fenomeno: l’apertura di case da gioco, alcune delle quali gestite dagli indiani stessi, che realizzano ingenti guadagni. Le carte di questa pagina mostrano la differenza tra le aree occupate dai nativi ai tempi della Rivoluzione americana e quelle occupate oggi.

StoriaFacile 2
StoriaFacile 2