L'ALLEANZA CON LA FRANCIA

L’alleanza con la Francia

La Società nazionale aveva lo scopo di incoraggiare e guidare tutti coloro che si battevano per un’Italia unita. Cavour era convinto che senza aiuti internazionali il traguardo sarebbe rimasto irraggiungibile. Bisognava quindi garantirsi l’appoggio di alcune grandi potenze europee, quali la Francia e la Gran Bretagna. Un’occasione si presentò con la guerra di Crimea (1853-1856). Questo conflitto scoppiò quando Francia e Gran Bretagna intervennero a fermare l’espansione della Russia nei Balcani e nel mar Nero. Il Regno di Sardegna, pur non avendo nessun interesse diretto in quella regione, inviò un corpo di spedizione di 15 000 bersaglieri che combatterono a fianco delle forze anglo-francesi. Queste ultime vinsero la guerra; il Piemonte non ottenne vantaggi territoriali, ma conseguì un successo politico, cioè quello di rafforzare i legami con due grandi potenze europee come la Francia e la Gran Bretagna. Proprio ricordando alla Francia il fatto che il Piemonte aveva combattuto al suo fianco nella guerra di Crimea, nel 1858 Cavour riuscì a stipulare un patto di alleanza con Napoleone III, imperatore dei francesi. Il patto stabiliva che, in caso di attacco austriaco al Piemonte, l’esercito francese sarebbe intervenuto a sostegno di quello piemontese. Dopo la vittoria, si sarebbe formato un Regno dell’Alta Italia (comprendente Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto) governato dai Savoia; alla Francia sarebbero toccate in cambio la regione della Savoia e la città di Nizza, che a quel tempo appartenevano al Regno di Sardegna. Grazie a questo accordo, il Piemonte era ormai pronto per combattere contro l’Austria: per due volte il piccolo esercito piemontese era stato sconfitto, ma ora, con l’aiuto dei francesi, le cose sarebbero potute andare diversamente.

IN BATTAGLIA A PASSO DI CORSA: I BERSAGLIERI

I bersaglieri erano un gruppo speciale dell’esercito, addestrato per operazioni rapide, di assalto. La loro divisa è inconfondibile per le piume sul cappello, cioè un berretto con un folto piumaggio. Erano armati con il moschetto (un fucile di precisione che poteva centrare il bersaglio fino a 800 metri di distanza) e con una sciabola che serviva da baionetta (cioè veniva infilata sopra il moschetto e usata nei combattimenti corpo a corpo). Il bersagliere portava sulle spalle lo zaino. Dentro ci stavano un telo per la tenda, i picchetti per montare la tenda, dei coltelli, la borraccia e una gavetta, cioè il contenitore del cibo.

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