Dal ferro all’acciaio
Nella seconda metà dell’Ottocento la costruzione delle strade ferrate, delle locomotive e delle navi spinse verso continue innovazioni nella produzione dei materiali in ferro. Questi materiali dovevano essere sempre più resistenti, per poter sopportare pesi enormi e reggere all’usura. Un’alternativa al ferro era costituita dall’acciaio. Questo materiale era conosciuto da tempo, ma produrlo costava molto. Perciò era usato solo per fabbricare piccoli oggetti, come i coltelli o alcuni pezzi delle armi. Nel 1856, però, un ingegnere inglese di nome Henry Bessemer trovò un metodo più economico, che consentiva di ricavare l’acciaio dalla ghisa.
Il trionfo dell’acciaio
In pochi decenni l’acciaio, proprio perché resistente, elastico e duraturo, sostituì la ghisa e il ferro. Era impiegato nella costruzione di rotaie, ponti, pilastri di palazzi, navi, cannoni. Le ferrovie e l’esercito furono i principali acquirenti dell’acciaio. In tutta Europa e negli Stati Uniti le compagnie ferroviarie sostituirono i vecchi binari in ferro con quelli in acciaio, molto più resistenti. Le rotaie d’acciaio, infatti, potevano durare sei volte di più di quelle in ferro.
L’industria pesante
Grazie soprattutto all’acciaio, verso il 1880 cominciò una nuova fase dell’economia, definita seconda rivoluzione industriale per distinguerla dalla prima rivoluzione industriale, che si era realizzata un secolo prima. Nella seconda rivoluzione industriale lo sviluppo non si basava più sull’industria tessile e non era più organizzato in imprese di dimensione familiare, come era stato all’inizio dell’Ottocento. Ora il settore produttivo più importante era la cosiddetta industria pesante, fondata sulla produzione di materiali in acciaio: era un tipo d’industria grande per gli oggetti prodotti, per la dimensione degli stabilimenti e per il numero degli operai occupati.
Nuove potenze industriali
La seconda rivoluzione industriale modificò la classifica dei paesi più industrializzati. L’Inghilterra perse il primato, mentre la Francia mantenne una buona posizione. Al loro fianco arrivarono Stati Uniti e Germania. Persino paesi prevalentemente agricoli, come la Russia e l’Italia, iniziarono a creare grandi industrie del ferro, dell’acciaio, della chimica.